“Abbiamo vissuto mesi drammatici, segnati dalla sofferenza e dalla solitudine. Impossibilitati nel ministero ordinario, ma seguendo, nei modi possibili, l’angoscia della nostra gente. Siamo stati nel dolore per la malattia e per la morte di tante persone conosciute. Anche io ho vissuto giorni di dramma, ma grazie a Dio ho superato la prova. Vi ringrazio per la vicinanza e le preghiere”. Si è aperta con queste parole l’omelia pronunciata oggi pomeriggio dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, nel corso della Messa crismale che ha presieduto in cattedrale.
L’arcivescovo ha voluto ringraziare “sacerdoti, diaconi, come anche i religiosi e i laici consacrati, per il prezioso servizio che svolgete silenziosamente e quotidianamente nella Chiesa, a favore del popolo di Dio, e di tanti che vi sono affidati”.
Bassetti si è poi soffermato “sulla speranza che proprio ora ci è necessaria”. “Quando siamo colpiti dai tanti lutti per il Covid, dalla sofferenza di coloro che sono ricoverati negli ospedali o dalla crisi economica che non risparmia nessuno, possiamo ancora alzare lo sguardo con speranza”, ha spiegato il cardinale. E se “le nostre comunità cristiane hanno attraversato quella ‘sindrome della stanchezza’ che può assumere varie forme e si vedeva già in qualcuna delle sette chiese dell’Apocalisse, come nella mediocrità della chiesa di Laodicea, a cui il Risorto rimprovera la tiepidezza” è anche vero – ha sottolineato il porporato che “la prova che stiamo vivendo, paradossalmente, ci insegna a fidarci di Dio e a guardare avanti”.
Da Bassetti l’esortazione, citando ancora il libro dell’Apocalisse, a “ritrovare la speranza”. “La speranza – ha ammonito – non è solo un dono: è il frutto stesso della prova. Delle tribolazioni che stiamo attraversando non dobbiamo avere paura, cari fratelli e sorelle, perché – come scrive l’Apostolo – ‘la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza’ (Rm 5,3-4). È questo il mio augurio: che a nessuno di noi manchi la pazienza, e che la speranza sia presto donata dal Risorto a chi è messo alla prova”.