Colletta Terra Santa: card. Sandri (Chiese orientali), “diventiamo i buoni samaritani dei nostri fratelli dei Luoghi Santi”

Foto Calvarese/SIR

“Non girare lo sguardo e non passare oltre” ma comportarsi come il “Buon Samaritano” che si chinò sul viandante ferito e bisognoso e se ne prese cura. Alla vigilia della Colletta per la Terra Santa, che si celebra tradizionalmente il Venerdì Santo, a lanciare un appello alla generosità è il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, card. Leonardo Sandri. “È stato un anno di prova anche per Gerusalemme e per tutta la Terra Santa – dichiara al Sir il prefetto –, non possiamo ignorare le situazioni di bisogno e di difficoltà della piccola comunità cristiana che vive nei Luoghi Santi e in Medio Oriente. Aiutiamola perché continui a essere luce, sale e lievito del Vangelo”. “Mostrarsi generosi in un tempo come questo, segnato dalla pandemia che non ha risparmiato nessun Paese, provocando una gravissima crisi sociale ed economica” per il porporato “sarà un gesto ancora più apprezzato dal Signore”. La Colletta diventa così “un pellegrinaggio verso tutti i nostri fratelli compiuto con la generosità della vedova che offre tutto quello che ha con il cuore. Fissare la Croce di Gesù, il giorno del Venerdì Santo, significa anche volgere lo sguardo ai nostri fratelli dei Luoghi Santi che vivono grazie anche a tutto ciò che doniamo loro”. A riguardo il card. Sandri ricorda che grazie alla Colletta “possiamo sostenere ospedali, cliniche, scuole, università, giovani, famiglie, disabili. Penso, per esempio, all’istituto ‘Effetà Paolo VI’ di Betlemme per i bambini audiolesi dei Territori Palestinesi, gestito dalle suore di Santa Dorotea di Vicenza, a quello di Gerusalemme delle Figlie della Carità di san Vincenzo de’ Paoli, aperto a tutti i poveri, bisognosi e malati con menomazioni” e ancora ad altre istituzioni che lavorano in tutto il Medio Oriente, dal Libano alla Siria, a servizio dei più vulnerabili. A questi sforzi nell’ultimo anno si è aggiunto quello contro la pandemia. “Come Congregazione – afferma il prefetto – abbiamo destinato un milione di dollari che sono diventati 9 grazie all’aiuto di altre agenzie. Così, incoraggiati da Papa Francesco, abbiamo potuto inviare in Siria venti ventilatori”. Grazie alla Colletta, ribadisce, “possiamo fare tanto per i nostri fratelli dei Luoghi Santi”. Da qui l’appello del cardinale ai cristiani “a essere dei buoni samaritani che non si limitano solo a guardare la sofferenza ma si chinano verso di essa offrendo quel che possono per alleviarla. Donando aiutiamo i nostri fratelli della terra di Gesù a risollevarsi e così anche noi diventiamo protagonisti del Vangelo”.

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