“Stupisce che nella grave situazione che il Paese sta vivendo, dopo un anno di un’epidemia ancora in corso, con gravissime urgenze sociali ed economiche e un logoramento evidente della vita di famiglie, anziani, ragazzi e giovani, vi sia, da parte di alcune forze politiche, la tenace intenzione di portare all’esame del Senato il disegno di legge sull’omofobia, approvato alla Camera quattro mesi fa”. Lo dichiara il vescovo di Pavia, mons. Corrado Sanguineti, a proposito del ddl Zan, indicando il rischio di “produrre fratture e tensioni nell’attuale governo di unità nazionale, nato per affrontare l’emergenza del Covid-19, promuovendo un piano efficace di vaccinazione e sostenendo la progressiva e piena ripresa delle attività sociali, culturali e lavorative in Italia”. “Come cittadino e come vescovo – aggiunge -, spero che la Commissione Giustizia del Senato oggi non autorizzi il passaggio del ddl in Senato, in un momento così critico per la vita della nazione, e riconfermo le perplessità e gli interrogativi, espressi già nel Comunicato della Cei dello scorso 10 giugno, su un provvedimento che, in nome della giusta lotta contro le discriminazioni, che non sono solo quelle legate all’orientamento sessuale che una persona può assumere, di fatto rischia di introdurre una legge liberticida, che lede il diritto alla libera espressione del proprio pensiero e delle proprie convinzioni, e tende a sostenere un ‘pensiero unico’ su questioni antropologiche decisive per il presente e il futuro dell’uomo”.
Nella sua dichiarazione, mons. Sanguineti ribadisce che “di tutto l’Italia ha bisogno in questo momento, ma non certo di una legge ideologica”: “Nulla di significativo è stato cambiato nel testo approvato alla Camera e ora proposto al Senato. Permane intatto il rischio della deriva liberticida e di favorire forme d’indottrinamento delle teorie del ‘Gender’, definite da Papa Francesco ‘uno sbaglio della mente umana'”. Infine, il suo augurio che “i nostri rappresentanti politici, delle differenti formazioni, soprattutto se cattolici o comunque amanti dell’autentica libertà di pensiero, sappiano assumere decisioni sagge e illuminate”.