Sono già ventuno le richieste di aiuto dall’inizio dell’anno a oggi, a fronte delle cinquanta prese in carico totali nel 2021, ricevute dal centro antiviolenza “Mai più ferite” di Frosinone, gestito dalla cooperativa Diaconia, ente gestore dei servizi e delle attività della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino. “La pandemia non solo ha creato grande solitudine nelle donne, che spesso non possono chiedere aiuto, ma ha anche messo in luce molte lacune nei servizi di assistenza – riferisce al Sir Maria Rosaria Ruggeri, responsabile del centro Mai più ferite –. Il lockdown ha inizialmente portato un forte calo di richieste, ma poi grazie alla messaggistica e ai colloqui da remoto siamo riusciti a organizzare anche degli allontanamenti”. “Molte donne sono sole in casa con figli problematici, adulti o minori. Spesso ci chiedono aiuto anche in questo oppure nel sostegno economico, vista la difficoltà di avere lavori in regola e stabili che impediscono loro di uscire dalla violenza”, aggiunge la responsabile di “Mai più ferite”. Il centro antiviolenza, collegato al numero verde nazionale 1522, è aperto cinque giorni a settimana, ha un a linea telefonica sempre attiva e una pagina Facebook. Le operatrici, tutte donne, offrono consulenze gratuite a legali, psicologiche, pedagogiche, sociali, di mediazione linguistica, accompagnamento alla denuncia, orientamento al lavoro. “Lavoriamo in rete per offrire servizi sempre più efficienti. Il percorso arriva fino alla protezione in casa rifugio, anche questa gestita da Diaconia, per le donne che non possono tornare a casa dopo la denuncia”, conclude Ruggeri.