Coronavirus Covid-19: vescovi toscani, nella Settimana Santa “un forte messaggio di speranza” perché “si rinnovino le energie di tutti”

I vescovi toscani si sono riuniti in assemblea il 29 marzo on line, per la pandemia al Covid-19, il primo pensiero è andato alla popolazione messa a dura prova dalla pandemia e dalle restrizioni necessarie per combatterla. Nella Settimana Santa, i vescovi toscani vogliono lanciare “un forte messaggio di speranza, perché non prevalga lo scoraggiamento ma si rinnovino piuttosto le energie di tutti per superare l’attuale difficile momento, guardando avanti con la fiducia che anche da questa dolorosa esperienza si può imparare ad essere migliori”. I vescovi si sentono “particolarmente vicini ai colpiti dal virus, a chi è negli ospedali e a chi sta subendo un grave danno economico che mette a dura prova la vita stessa delle famiglie”; non è mancato infine “un pensiero di suffragio per le numerose vittime di questa pandemia e di conforto per i loro familiari”. Si auspica ora che si proceda spediti “in una campagna vaccinale ben organizzata che non lasci indietro nessuno, in particolare le persone più a rischio, fragili o sole”. A tal proposito i vescovi, qualora ne sia fatta richiesta, si rendono “pienamente disponibili a mettere a disposizioni per le vaccinazioni le strutture della Chiesa”.
Nel segno della gioia pasquale che la Risurrezione di Cristo infonde nel cuore dei credenti, i presuli hanno osservato: “Ci disponiamo alla celebrazione pasquali certamente ponendo la massima attenzione al rispetto delle norme igienico sanitarie del momento, perché tutto avvenga nella massima sicurezza, come del resto è accaduto fino ad oggi e per questo, i vescovi sentono anche di dover ringraziare i parroci e tutti i volontari che si sono prestati e si prestano per il tranquillo svolgimento dei vari riti. Nello stesso tempo siamo veramente grati al Signore perché quest’anno possiamo celebrare le solennità pasquali in presenza: sicuramente anche questo un segno di speranza che dà consolazione al cuore”.
Come di consueto è stato poi preso in esame quanto è stato discusso nell’ultimo Consiglio permanente della Cei, soffermandosi a considerare la proposta di cammino sinodale per le Chiese che sono in Italia, cammino auspicato dal Santo Padre anche recentemente, e avendo uno scambio di opinioni circa la formazione al presbiterato e la vita degli stessi presbiteri sia italiani sia stranieri operanti sul territorio regionale.

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