Durante l’assemblea on line dei vescovi toscani, ieri, è stata poi confermata l’elezione di Stefano Manetti della diocesi di Fiesole, quale delegato regionale dell’Azione Cattolica, avvenuta il 23 marzo scorso. Nell’occasione, i vescovi hanno ribadito “l’importanza di questa presenza laicale associata, collaudata, preziosa e feconda in ordine alla formazione di un laicato maturo e partecipe”.
Don Marco Pierazzi, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico regionale, ha presentato poi la relazione annuale sul lavoro svolto, le cause inoltrate e portate a termine. “La vita del Tribunale, pur risentendo della situazione determinata dalla pandemia, è proseguita anche nel 2020 senza particolari intralci, così che la cause esaminate e portate a conclusione sono in numero pressoché identico a quelle dell’anno precedente”, si legge nella nota diffusa oggi.
I vescovi si sono poi soffermati su due punti di particolare rilievo: il lavoro svolto dal Servizio regionale per la tutela dei minori e le persone vulnerabili e la pastorale giovanile della Chiesa. Per quanto riguarda il Servizio regionale per la tutela dei minori, è stata ascoltata la relazione della coordinatrice del Servizio, suor Tosca Ferrante. “Il Servizio regionale ha cominciato ad operare in modo molto significativo fornendo supporto alla diocesi nell’ambito della formazione e sostenendo l’attivazione di specifici ‘sportelli di ascolto’ nelle diverse Chiese locali per raccogliere eventuali segnalazioni. Il lavoro svolto fin qui con competenza e premura, come la collaborazione che si sta realizzando tra le diocesi, testimoniano chiaramente la volontà della Chiesa di tutelare al massimo al suo interno e ad ogni livello, la vita dei minori e delle persone vulnerabili”.
Pe quanto riguarda la pastorale giovanile, con l’intervento del responsabile nazionale del servizio di pastorale giovanile, don Michele Falabretti, c’è stato modo di avviare un primo interessante scambio di opinioni sulla questione giovanile, dopo che si è svolto un Sinodo dei vescovi sul tema con la conseguente esortazione apostolica “Christus vivit” e tenendo conto di quanto sta accadendo con la pandemia in corso. “Da parte di tutti è stata ribadita l’importanza della pastorale giovanile. Si è però rilevato che questa, proprio per le provocazioni che il tempo che stiamo vivendo rivolge all’intera Chiesa, debba essere ricollocata dentro un ripensamento profondo dell’essere Chiesa oggi, in risposta alla domanda su quale forma dare alla vita pastorale oggi e domani. La pastorale giovanile ha bisogno di essere riproposta all’interno di questo cambiamento di prospettiva e di prassi pastorale che tutta la comunità cristiana è chiamata ad operare in ascolto dei segni dei tempi”, precisa la nota.