Terra Santa: Patton (custode), “il profumo di vita eterna della Pasqua” contro quello “della pandemia, della violenza e della guerra”

Betania

“Il profumo di vita eterna della Pasqua” contro quello “della pandemia, della violenza e della guerra, del fanatismo e della persecuzione”, contro “l’odore del male in tutte le sue forme”: è su questo contrasto che il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha incentrato la sua riflessione durante la messa celebrata stasera nella chiesa di san Lazzaro, a Betania, dove, secondo la Tradizione, sarebbe la tomba di Lazzaro. Ripercorrendo l’episodio della risurrezione di Lazzaro, padre Patton ha affermato che “anche noi conosciamo l’odore della morte, è un odore acre e penetrante che nel corso dell’ultimo anno ha impregnato le narici dell’intera umanità. È l’odore della pandemia, certo. Ma è anche l’odore della violenza e della guerra. È l’odore del male in tutte le sue forme”. Tuttavia proprio qui a Betania “comincia a diffondersi un altro odore, quello buono e profumato della vita. Il profumo della risurrezione, sei giorni dopo, segnerà l’inizio di un mondo nuovo e sarà un profumo capace di riempire tutto il creato, l’universo e la nostra storia. Il profumo di Betania, che è profezia del profumo di Pasqua, è abbondante. Il profumo di Pasqua, che sprigiona dal sepolcro vuoto, è infinito”. Betania, ha rimarcato padre Patton, “è anche il luogo dove il calore dell’amicizia riesce a contrastare il clima di ostilità crescente che accompagna Gesù e che si scatenerà nell’ora delle tenebre. Non è un’ostilità nuova. Nella narrazione evangelica l’ostilità verso Gesù cresce mano a mano che si rivela per quel che è: l’Agnello, il Servo e il Figlio di Dio”. E a Betania “Gesù trova conforto nell’amicizia, ed è un conforto prezioso, che lo accompagnerà anche nell’ora della passione e della croce. In mezzo a tanta ostilità – ha aggiunto il custode di Terra Santa – Gesù sperimenta anche la vicinanza autentica e l’amicizia di Lazzaro, di Marta e Maria”. È “la  gratuità dell’amore che smaschera la logica del tornaconto personale”. Chiaro il riferimento all’apostolo Giuda e a Maria: “Il cuore di Maria non calcola ma ama, il cuore di Giuda non ama ma calcola. Il cuore di Giuda è un registratore di cassa che a tutto assegna un prezzo in moneta sonante, oggi al profumo e tra pochi giorni alla vita stessa di Gesù. Il cuore di Giuda manifesta la falsità diabolica dell’amore teorico e ideologico che si riempie la bocca di slogan, compreso quello dell’amore per i poveri, ma ignora le persone concrete”. Da qui l’esortazione del padre custode: “Per vivere bene la Pasqua di Gesù chiediamo anche per noi di poter essere unti e di poter respirare il profumo della Pasqua. Chiediamo di poter vivere il calore dell’amicizia con Lui e per Lui, ma anche per le persone che vivono con noi e che Lui stesso ci fa incontrare e nelle quali si rende presente Lui stesso. Chiediamo di entrare nella prospettiva dell’amore gratuito e personale, che porterà lo stesso Gesù a dare la vita per ciascuno e ciascuna di noi”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia