Papa Francesco: messa delle Palme, “la vita cristiana, senza stupore, diventa grigiore”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La vita cristiana, senza stupore, diventa grigiore”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della messa delle Palme, inizio della Settimana Santa, celebrata nella basilica di San Pietro con un centinaio di fedeli, per le misure restrittive dovute all’emergenza sanitaria in corso. “Se la fede perde lo stupore diventa sorda”, ha spiegato Francesco: “Non sente più la meraviglia della Grazia, non sente più il gusto del Pane di vita e della Parola, non percepisce più la bellezza dei fratelli e il dono del creato. E non ha un’altra via che rifugiarsi nei legalismi, nei clericalismi e in tutte queste cose che Gesù condanna nel capitolo 23 di Matteo”. “Lo stupore è diverso dall’ammirazione”, ha spiegato il Papa: “L’ammirazione può essere mondana, perché ricerca i propri gusti e le proprie attese; lo stupore, invece, rimane aperto all’altro, alla sua novità. Anche oggi tanti ammirano Gesù: ha parlato bene, ha amato e perdonato, il suo esempio ha cambiato la storia… e così via. Lo ammirano, ma la loro vita non cambia. Perché ammirare Gesù non basta. Occorre seguirlo sulla sua via, lasciarsi mettere in discussione da Lui: passare dall’ammirazione allo stupore”. È questa, secondo Francesco, la grazia da chiedere in vista della Pasqua: “In questa Settimana Santa, alziamo lo sguardo alla croce per ricevere la grazia dello stupore”. “San Francesco d’Assisi, guardando il Crocifisso, si meravigliava che i suoi frati non piangessero”, ha ricordato il Papa: “E noi, riusciamo ancora a lasciarci commuovere dall’amore di Dio? Perché non sappiamo più stupirci davanti a Lui? Perché? Forse perché la nostra fede è stata logorata dall’abitudine. Forse perché restiamo chiusi nei nostri rimpianti e ci lasciamo paralizzare dalle nostre insoddisfazioni. Forse perché abbiamo perso la fiducia in tutto e ci crediamo persino sbagliati. Ma dietro questi ‘forse’ c’è il fatto che non siamo aperti al dono dello Spirito, che è Colui che ci dà la grazia dello stupore. Ripartiamo dallo stupore; guardiamo il Crocifisso e diciamogli: “Signore, quanto mi ami! Quanto sono prezioso per Te!”. Lasciamoci stupire da Gesù per tornare a vivere, perché la grandezza della vita non sta nell’avere e nell’affermarsi, ma nello scoprirsi amati.

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