Ieri a Yangon, nella cattedrale di Santa Maria, il card. Charles Bo, arcivescovo e presidente della Conferenza episcopale del Myanmar, ha celebrato una messa per la pace e per i giovani del Paese. Le violenze purtroppo non si placano e mentre i cattolici del Myanmar hanno celebrato ieri la Domenica delle Palme che dà inizio alla Settimana Santa, il Paese si stringeva nelle lacrime e nel dolore. Si sono infatti svolti ieri in diverse città e villaggi i funerali di dozzine di vittime cadute durante le proteste. Il 27 marzo sarà ricordato come il “Bloody Saturday”: è stato infatti il giorno più sanguinoso da quando i militari hanno preso il potere il 1 febbraio. Secondo stime ufficiali, nella sola giornata di sabato 27 marzo sono morte almeno 114 persone tra cui purtroppo anche tre bambini di cinque, 13 e 14 anni insieme a decine di giovani. I militari hanno sparato anche sui partecipanti a un funerale a Bago. Solidarietà al popolo e alla Chiesa cattolica del Myanmar è arrivata anche dalle Chiese dell’Asia con messaggi di vicinanza di tutti i cardinali della regione asiatica, dai vescovi del Giappone e della Corea del Sud.