“L’arrivo per l’estate del passaporto vaccinale Ue salva il turismo straniero in Italia che ha subito un buco di circa 27 miliardi nelle spese dei viaggiatori dall’estero che sono crollate del 61% nel 2020 rispetto all’anno precedente, toccando il minimo da almeno venti anni”. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia in riferimento all’arrivo entro 2 o 3 mesi del primo passaporto sanitario europeo mostrato dal capo della task force Ue per i vaccini Thierry Breton. “Una svolta – sottolinea la Coldiretti – per salvare il turismo estivo dopo che sei viaggiatori stranieri su dieci (59%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2020 per un totale di 57 milioni di turisti bloccati alle frontiere dall’emergenza”. E nel lockdown di Pasqua, ricorda Coldiretti, è praticamente “azzerato anche quello nazionale con un italiano su tre (32%) che aveva programmi di viaggio per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante le feste di Pasqua e Pasquetta. L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché i visitatori da Paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero. “La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Non è un caso che nel 2020 a far registrare il risultato più negativo nei consumi – continua la Coldiretti – sono stati gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 40,2% seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%. Il cibo infatti è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche”.