“Esorto tutti, affinché le iniziative di recente avviate e quelle da assumere per l’assoluta trasparenza delle attività istituzionali dello Stato vaticano, soprattutto nel campo economico e finanziario, siano sempre ispirate ai principi fondanti della vita ecclesiale e, al tempo stesso, tengano debito conto dei parametri e delle ‘buone pratiche’ correnti a livello internazionale, e appaiano esemplari, come si impone a una realtà quale la Chiesa cattolica”. In occasione dell’inaugurazione del 92° Anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Papa Francesco: “Tutti gli operatori in questo settore, e tutti i titolari di incarichi istituzionali, tengano dunque una condotta che, mentre denota un fattivo ravvedimento – ove occorra – riguardo al passato, sia anche irreprensibile ed esemplare per il presente e il futuro. Su questo punto, in prospettiva bisognerà tenere conto della prioritaria esigenza che – anche mediante opportune modifiche normative – nel sistema processuale vigente emerga l’uguaglianza tra tutti i membri della Chiesa e la loro pari dignità e posizione, senza privilegi risalenti nel tempo e non più consoni alle responsabilità che a ciascuno competono nell’edificazione della Chiesa. Ciò richiede solidità di fede e coerenza di comportamenti e di azioni”. In quest’ottica e con questi fini, ha ribadito il Santo Padre, “il fatto di essere marginali nelle dinamiche delle relazioni economiche non ci esime, sia come comunità di fedeli sia come singoli, da un peculiare dovere di testimonianza. Siamo chiamati a testimoniare, concretamente e in modo credibile, nei rispettivi ruoli e compiti, l’immenso patrimonio di valori che caratterizza la missione della Chiesa, il suo essere ‘sale e luce’ nella società e nella comunità internazionale, soprattutto nei momenti di crisi come quello attuale”.