È entrato in vigore oggi il programma “Ue per la salute” (Eu4Health): si tratta della tappa conclusiva verso la messa a disposizione di 5,1 miliardi di euro per “rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e promuovere l’innovazione nel settore sanitario”. “Ue per la salute” contribuirà, secondo la Commissione europea, “in modo significativo alla ripresa post Covid-19 migliorando la salute della popolazione dell’Unione, sostenendo la lotta contro le minacce sanitarie a carattere transfrontaliero e potenziando la preparazione e la capacità dell’Ue di rispondere efficacemente alle crisi sanitarie future nel quadro della costruzione di una solida Unione europea della salute”. Stella Kyriakides, commissaria per la salute, ha dichiarato: “Oggi iniziamo a tracciare un nuovo corso della politica sanitaria dell’Unione. L’entrata in vigore del programma ci fornirà gli strumenti per apportare cambiamenti durevoli nell’ambito della salute pubblica. La dotazione senza precedenti del programma, pari a 5,1 miliardi, consentirà di effettuare investimenti mirati per migliorare la nostra preparazione alle crisi e costruire sistemi sanitari più forti, più resilienti e maggiormente accessibili”.
“Ue per la salute” è un programma di finanziamento mirato per il periodo 2021-2027, volto a garantire un livello elevato di protezione della salute umana in tutte le politiche e le attività dell’Unione in linea con l’approccio “One Health”. Il programma, proposto dalla Commissione il 28 maggio 2020, è la risposta dell’Ue alla Covid-19, “che ha avuto un forte impatto sul personale medico e sanitario, sui pazienti e sui sistemi sanitari. È “il più ampio programma mai realizzato dall’Ue in ambito sanitario in termini di risorse finanziarie; fornirà finanziamenti ai Paesi membri, alle organizzazioni sanitarie e alle Ong”. Esso si propone di: migliorare e promuovere la salute nell’Unione; proteggere le persone che vivono nell’Unione da gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero; accrescere la disponibilità e l’accessibilità, anche in termini di costo, di medicinali, dispositivi medici e prodotti di rilevanza per le crisi; potenziare i sistemi sanitari, la loro resilienza e l’uso efficiente delle risorse.