“In Italia più di una famiglia su 4 (25,3%) non dispone di un accesso Internet a banda larga in grado di supportare massicci flussi di dati e collegamenti audio video necessari alla Dad la didattica a distanza”. È quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento alle mobilitazioni in 60 città per lo sciopero nazionale della scuola contro la didattica a distanza da parte di studenti e docenti, per chiedere la riapertura in presenza di tutti gli istituti scolastici, dal nido all’Università.
“Le regole di distanziamento e le precauzioni per limitare il diffondersi del contagio hanno comportato – sottolinea Uecoop – uno stravolgimento globale della scuola fra turni di ingresso, rimodulazione degli spazi e delle lezioni”. Con l’emergenza Covid “è esplosa la didattica a distanza che si scontra però con il divario digitale che colpisce di più le regioni del Sud, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Basilicata al Molise fino alla Puglia dove in media 1 casa su 3 non dispone di un collegamento on line in grado di supportare grandi flussi di dati”, spiega Uecoop su dati Istat.
“Il diritto all’istruzione oltre a essere costituzionalmente tutelato è anche il presupposto per la costruzione del futuro delle nuove generazioni, soprattutto in un momento delicato come quello attuale dove le conseguenze dell’emergenza Covid hanno già provocato una drammatica caduta del Pil e l’impatto della pandemia sulle lezioni e i cicli di apprendimento degli studenti – conclude Uecoop – rischia di costare al Paese uno svantaggio competitivo importante e a lungo termine con il resto del mondo”.