L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, e i garanti regionali e delle province autonome chiedono in una lettera al ministro Patrizio Bianchi il rientro in classe degli studenti anche in caso di zona rossa. Il rientro per i nidi, le scuole dell’infanzia e per la primaria va previsto in tutto il territorio. Nelle zone gialle va assicurata la didattica in presenza anche per tutte le secondarie di primo e secondo grado, ove disponibili o reperibili spazi che consentano il rispetto delle misure di sicurezza. In quelle arancioni e rosse gli studenti delle prime e seconde classi sia delle medie che delle superiori devono poter seguire le lezioni in aula.
“Bisogna poi fare di tutto – aggiunge Garlatti – perché anche i ragazzi delle terze medie e quelli degli ultimi tre anni delle superiori possano frequentare la scuola in presenza. Ove però ciò non fosse possibile per mancanza di spazi adeguati a garantire la sicurezza, la didattica dovrebbe poter proseguire in forma integrata, vale a dire a rotazione con una parte della classe in presenza e un’altra a distanza”. Chiesti l’accelerazione della vaccinazione del personale scolastico, ulteriori finanziamenti per pc destinati a studenti in difficoltà e connessioni nelle zone non raggiunte. Necessario sollecitare le scuole a favorire la presenza in aula di bambini con disabilità insieme ad altri compagni a sviluppo tipico, per promuovere l’inclusione.
“Sarebbe positivo, e non solo durante la pandemia, pensare le aule non solo come spazi perimetrati da pareti, ma come ogni luogo in cui si possano trasmettere e scambiare saperi e conoscenze, promuovendo lezioni in siti di interesse storico e artistico”, sottolinea ancora Garlatti. “Inoltre potrebbero essere organizzati piccoli gruppi di bambini e ragazzi che seguano le lezioni non in casa ma in punti di aggregazione messi a disposizioni dal terzo settore, in particolare nelle periferie e per i minori in povertà economica ed educativa. Per favorire infine il recupero degli apprendimenti e della socialità in estate potrebbero essere organizzate attività all’aperto, anche con il coinvolgimento del servizio civile”.
Le proposte indirizzate a Bianchi sono contenute in una lettera dell’Autorità garante, condivisa e partecipata dalla Conferenza nazionale di garanzia, costituita dai garanti regionali e delle province autonome. Nel documento si chiedono anche l’adozione di linee guida per la costruzione dei patti educativi di comunità e la valorizzazione del ruolo della famiglia nella Dad attraverso i patti di corresponsabilità educativa.