È durata circa tre ore e mezza l’ottava udienza del processo in corso in Vaticano, relativa ai presunti abusi nel Preseminario San Pio X. Sono stati interrogati Kamil Jarzembowski – seminarista polacco di 25 anni, entrato nel San Pio X a 13 anni nel settembre 2009, dopo aver appreso di questa realtà in Vaticano da un documentario tv – e mons. Vittorio Lanzani, all’epoca dei fatti vicario dell’arciprete Angelo Comastri per le attività della basilica di San Pietro. Erano presenti anche l’imputato, don Gabriele Martinelli, con l’avvocato Rita Claudia Baggioni, e mons. Enrico Radice, allora rettore del Preseminario, con l’avvocato Agnese Camilli Carissimi. A rappresentare la diocesi di Como e l’Opera don Folci c’era l’avvocato Emanuela Bellardini, mentre l’avvocato Dario Imparato rappresentava L.G, la presunta vittima, all’epoca dei fatti minorenne. La prossima udienza è stata calendarizzata per il 14 aprile. Saranno chiamati a testimoniare don Angelo Magistrelli, rettore del Preseminario San Pio X, don Enzo Magistrelli, ex preside dell’Istituto Sant’Apollinare (il liceo dove hanno studiato Martinelli, L.G. e Kamil) e don Luigi Portarulo, ex preseminarista e docente presso lo stesso Sant’Apollinare.
Mons. Lanzani – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi in aula – ha parlato di una gestione del Preseminario “eccessivamente personalistica” da parte di mons. Radice, che “non condivideva con nessuno le sue scelte”. Martinelli, ha riferito, “godeva di ampio credito da parte di Radice e suscitava malcontenti e invidie tra gli altri ragazzi”. Sulla gestione dei turni: “Notavo che c’era malumore, niente più che beghe interne tra chierichetti, non entravo a dirimerle”. Prima di parlare con Kamil, Lanzani ha dichiarato di non aveva mai avuto sospetti di rapporti tra Martinelli e L.G., e dopo aver raccolto la sua testimonianza ha suggerito al seminarista polacco di parlare con il card. Comastri. In seguito Lanzani ha parlato anche direttamente con L.G., indirizzando anche lui verso Comastri. “Era chiaro che si parlava di attività sessuali, non ho avuto sentore ci fosse violenza”, la testimonianza di Lanzani, a detta del quale Comastri avrebbe chiamato il sostituto alla Segreteria di Stato – all’epoca Angelo Becciu – chiedendo di allontanare Martinelli e sostituire il rettore Radice e avrebbe suggerito al vescovo di Como, mons. Diego Coletti, di aprire un’inchiesta. Mons. Radice è stato sostituito a settembre 2014, Martinelli è rimasto fino al 2012. Kamil ha dichiarato di aver scritto, nel 2014, una lunga e dettagliata email a mons. Coletti, lamentando di essere vittima di ingiustizia (“alcune persone tramano contro di me”, “sono stato attaccato in modo indecente”) e raccontando di essere stato allontanato dal Preseminario alla fine del suo quarto anno di liceo classico, a giugno 2014, dopo aver parlato con Lanzani e Comastri di abusi sessuali che Martinelli infliggeva a L.G.: “Sono stato allontanato dopo il mio secondo colloquio con Comastri”.
Ad inizio udienza, il presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone, ha dichiarato: “È un fatto oggettivo che rapporti – volontari o subiti – ci siano stati, anche se l’imputato (Martinelli) nega”. Mons. Lanzani, 69 anni, è stato interrogato per un’ora, affermando che mai nel corso della sua frequentazione del San Pio X avesse avuti “sospetti” di presunti abusi. Alla fine del 2012 fu Kamil a parlargliene: “Rimasi allibito e suggerii di riferite tutto al cardinale Comastri. L’ho mandato dal cardinale una sola volta, introducendo l’incontro dicendo: ‘Eminenza, ci sono fatti molto seri che deve ascoltare perché di sua competenza’”. Lui mi disse: “Ok, lo sento”. Mons. Lanzani incontrò poco tempo dopo anche L.G., spinto da Kamil. Anche ad L.G. il monsignore disse di fare riferimento a Comastri: “Io non ho nessuna competenza in materia”. Lanzani ha dichiarato che, davanti a lui, Comastri telefonò all’allora sostituto della Segreteria di Stato, Angelo Becciu, per informarlo di fatti gravi nel Preseminario. Il sostituto ordinò di allontanare Martinelli e sostituire il rettore Radice. Lanzani ha inoltre confermato di aver saputo dal card. Comastri che mons. Coletti aveva avviato una indagine sui fatti del Preseminario, ma che dalla inchiesta non era emerso nulla. Ha detto invece di non aver mai saputo dell’esistenza di una lettera che L.G. avrebbe dato ad un ex preseminarista, Alessandro Flamini Ottaviani, da consegnare al Papa. Si tratta della lettera che Ottaviani stralciò proprio perché in essa erano contenute accuse contro Lanzani. Pignatone ha letto integralmente una email che il ragazzo aveva inviato al vescovo Coletti verso la fine di giugno 2014 per raccontare quanto avrebbe visto nel Preseminario e lamentarsi del suo allontanamento il 10 giugno 2014, comunicatogli da Radice in modo “vigliacco”, senza dargli spiegazioni precise sulle cause. Proprio per capire bene cosa fosse successo Kamil raccontava nella mail di aver telefonato a don Angelo Magistrelli, allora responsabile dell’Opera Don Folci, il quale gli rispose che il motivo del suo allontanamento era il suo “seminare calunnie e lettere anonime”.
Kamil ha detto di aver parlato diverse volte, per mail o a voce, con il cardinale Comastri, il quale rimase “allibito”. Pochi giorni dopo il suo secondo colloquio con il porporato, secondo quanto ha dichiarato, fu allontanato dal San Pio X. A domanda degli avvocati, Kamil ha detto che con L.G. ha parlato dei presunti abusi sul finire dell’anno scolastico 2011/12 quando L.G. stava per andare via dal Preseminario, mai prima.