Tradotta in 12 lingue, per raggiungere tutte le comunità linguistiche di cattolici nei Paesi nordici, i vescovi di Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e Danimarca hanno pubblicato una lettera pastorale su San Giuseppe, all’inizio dell’anno in cui tutta la Chiesa cammina con particolare riferimento a questa figura. Lui, “a cui Dio ha parlato in sogno, ha un ruolo discreto e nascosto nei Vangeli per la sua umile fedeltà, ma ha un ruolo importante nella storia della salvezza”, si legge. La lettera elenca e spiega i tratti di questa figura: Giuseppe è “un uomo di fede e di rettitudine”, di “preghiera e di silenzio”, è il “protettore della famiglia”, è un “modello e difensore dei lavoratori”, è il “casto sposo della vergine Maria”, è “il santo patrono della Chiesa”, “è il nostro “ideale di cura”, è il “protettore dei rifugiati e dei migranti”, è la “speranza dei morenti”. Giuseppe “ha protetto il Signore della vita all’inizio della sua esistenza terrena”, conclude la lettera; “egli ha posto con fiducia la sua vita al servizio di Dio”. L’auspicio è che “con il suo aiuto anche noi possiamo diventare protettori della vita al suo inizio, al suo termine e per la durata delle nostre vite su questa terra, dove le vite di così tante persone sono minacciate, rese insicure e sottovalutate”.