“Essendo molto vicina la celebrazione della Settimana Santa, noi vostri pastori ci permettiamo di entrare spiritualmente nell’intimità delle vostre case, con il pio desiderio di condividere e vivere insieme il grande mistero della nostra fede: la passione, la morte e la risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente, che ha dato la sua vita per salvarci”. Lo scrivono in una lettera rivolta ai fedeli i vescovi del Perù, dove l’arrivo della variante brasiliana ha provocato un nuovo innalzamento dei contagi. Perciò, “le celebrazioni di questa Settimana Santa non potremo viverle insieme, a causa di vincoli sanitari; ma vogliamo che voi sappiate che saremo nei vostri cuori e pregheremo per voi, per la vostra salute, quella dei vostri familiari e per tutte le vostre intenzioni”.
L’invito dei vescovi è quello di contemplare, in particolare, i misteri della crocifissione e della risurrezione. Si legge, infatti, nel messaggio: “Fratelli, sappiamo bene cosa state passando, conosciamo le vostre sofferenze, le vostre incertezze e le vostre preoccupazioni, vi siamo molto vicini e continueremo ad accompagnarvi in questo periodo di prova. Sappiamo del vostro profondo dolore per la scomparsa inaspettata dei vostri cari; sappiamo della vostra angoscia quando non riuscite a trovare facilmente ossigeno per i vostri pazienti; sappiamo che molti hanno perso il lavoro; conosciamo i bisogni e la povertà di molti di voi. Anche noi abbiamo perso un parente, un amico, un fratello sacerdote, un fratello vescovo. Anche noi piangiamo, soffriamo, portiamo la croce di ogni giorno. Questa è la lunga Via Crucis che viviamo nella nostra carne da più di un anno”. Forte il ringraziamento dei vescovi a quei laici che hanno testimoniato in modo edificante la propria donazione e dedizione agli altri, nella cura, nella solidarietà, nella condivisione.
Il messaggio propone, poi, una riflessione sulla risurrezione di Gesù: “È vero che l’alleluia pasquale contrasta ancora con i lamenti e il clamore che provengono da tante situazioni dolorose, eppure Cristo è morto e risorto proprio per questo. Cristo è risorto anche oggi per redimere la nostra storia”.