“Quella di Bari è stata la prima tappa di un progetto che bisognava intraprendere per offrire una visione non frammentaria, ma complessiva e organica dei problemi e delle ricchezze del Mediterraneo, necessaria per superare le crisi che stiamo vivendo”. È quanto si legge nel comunicato finale della sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente, che si è svolto a Roma dal 22 al 24 marzo, a poco più di un anno dall’Incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo frontiera di pace”, che si è tenuto a Bari dal 19 al 23 febbraio 2020. Un evento di cui i vescovi hanno ribadito “il valore e il significato” e che “non si vuole isolato nella storia”. “Un cammino da compiere, insieme, per dare la nostra risposta con il Vangelo ai problemi della Chiesa, alle nostre Chiese e alla società di oggi. Solo tessendo relazioni fraterne è possibile promuovere il processo d’integrazione”, è la convinzione dei presuli.
Nonostante le limitazioni imposte per il contenimento del virus, in questo anno i vescovi dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum hanno concordato sulla necessità d’individuare piste per far sì che “l’evento del 2020 non resti un unicum, ma apra cammini di riflessione e di azione a livello locale e internazionale”. Per questo motivo, secondo i vescovi, “è fondamentale riprendere l’intuizione di Bari per rendere il Mare Nostrum quel ‘grande lago di Tiberiade’ che fu in passato – come lo definiva La Pira –, le cui sponde tornino ad essere simbolo di unità e non di confine”.
Durante il Consiglio permanente è stata ripresa, dopo una prima presentazione nella sessione invernale del 26 gennaio scorso, la riflessione sulle tre Istruzioni della Congregazione per l’educazione cattolica sull’affiliazione, l’aggregazione e l’incorporazione degli Istituti di studi superiori. Ai vescovi è stata illustrata la mappatura delle Istituzioni in questione. “Il confronto sul tema ha permesso di allargare lo sguardo ai Seminari e alla formazione sacerdotale – informa il comunicato -. La riflessione proseguirà nelle prossime sessioni del Consiglio permanente”.