“Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea” è il titolo della lettera che il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, rivolge alla diocesi per l’Anno speciale della famiglia indetto dal Papa in occasione del V anniversario dalla promulgazione di “Amoris Laetitia”. Il testo verrà distribuito oggi, nel corso del pontificale dell’Annunciazione, celebrazione che segnerà anche il cuore dei festeggiamenti per i 1600 anni della città.
Partendo dal commento al Vangelo delle nozze in Cana di Galilea, mons. Moraglia invita a scoprire il ruolo educativo e missionario della famiglia che, sottolinea, “non va mai vista come un problema o come un peso ma come una vera risorsa”. La famiglia, prosegue il presule, “ha valenza ecclesiale e sociale; è il ‘luogo’ originario della vita della Chiesa e della società”. Emerge qui “il compito affidato alle famiglie e l’imprescindibile ruolo pubblico che ne deriva”. Oltre al compito di insegnare con l’esempio la “fraternità”, la famiglia “deve essere il primo luogo di evangelizzazione e trasmissione della fede, innanzitutto tra gli sposi e, poi, con i figli per i quali la mamma e il papà sono i primi testimoni della fede”. Di fronte a “sofferenze, fragilità, imperfezioni”, le famiglie si sostengano a vicenda, l’esortazione del patriarca che evidenzia inoltre “due ambiti pastorali “che chiedono d’essere rivisitati: il cammino di iniziazione cristiana dei bambini e ragazzi”, e “il valore della domenica, da riscoprire soprattutto in questi tempi di pandemia come il giorno del Signore, della Chiesa e delle famiglie”.
“L’anno di Amoris laetitia – l’auspicio conclusivo di Moraglia – possa aiutarci a rivitalizzare la vita delle comunità ecclesiali e delle famiglie per sostenere e rilanciare il loro cammino nei difficili tempi che stiamo vivendo”.