Partito a metà febbraio stradUsca, l’Unità speciale di continuità assistenziale dedicata agli “invisibili”, nata dall’accordo tra Caritas Ambrosiana, Casa della carità, Fondazione culturale San Fedele e l’Associazione San Fedele onlus – Assistenza sanitaria e Ats Città metropolitana di Milano, ha sino ad ora effettuato 100 tamponi ad ospiti e utenti di strutture di accoglienza o indigenti segnalati dalle unità di strada e dagli altri servizi dedicati prevalentemente a homeless. Tra costoro sono stati individuati sino ad oggi cinque positivi: un senzatetto che, è stato subito accolto al Covid Hotel di via Adriano dove è seguito e i conviventi di una badante di origine sudamericana che dopo aver appreso di essersi infettata presso la persona che assisteva aveva chiesto di sottoporre anche i suoi familiari all’esame.
“Estendere le cure agli ‘invisibili’ è un gesto umanitario, ma non solo. Chi non ha accesso al medico di base, in questo periodo di emergenza Covid è anche difficilmente raggiungibile dalle attività di tracciamento, di isolamento e di trattamento. Per le condizioni di vita è esposto al rischio del contagio e rischia di contagiare gli altri. Per questa ragione abbiamo proposto i tamponi. Ma siamo pronti anche a passare alla fase successiva. Abbiamo già comunicato alle autorità sanitarie la nostra disponibilità anche a collaborare alla campagna di vaccinazione di queste fasce della popolazione coi tempi e le modalità che ci verranno comunicate”, dichiara Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.