“Tra il 2008 e il 2018, la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è più che dimezzata ed è passata da 21 a poco più di 10 miliardi. Per la prima volta da tempo, abbiamo l’occasione di aumentare la spesa in infrastrutture fisiche e digitali, nelle fonti di energia sostenibili”. Lo ha affermato stamattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, intervenendo in videoconferenza all’iniziativa “Sud – Progetti per ripartire”, promossa dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna.
“Il governo intende condurre una campagna di ascolto diffusa sul tema”, ha garantito il premier sottolineando che “il programma ‘Next Generation Eu’ prevede per l’Italia 191,5 miliardi da spendere entro il 2026” e che “rafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica sono alcuni tra i suoi obiettivi”. “Ciò – ha spiegato – significa far ripartire il processo di convergenza tra Mezzogiorno e Centro-Nord che è fermo da decenni”. Draghi ha ricordato come “dagli inizi degli anni ’70 a oggi è grandemente peggiorato. Il prodotto per persona nel Sud è passato dal 65% del Centro-Nord al 55%. Negli ultimi anni, c’è stato un forte calo negli investimenti pubblici, che ha colpito il Sud ovviamente insieme al resto del Paese”. Ora “le risorse di ‘Next Generation Eu’ si aggiungono ad ulteriori programmi europei e ai fondi per la coesione, che mettono a disposizione altri 96 miliardi per il Sud nei prossimi anni”.