Il card. Rainer Maria Woelki, arcivescovo di Colonia, ha ammesso la sua negligenza nell’affrontare casi di abuso, ma esclude di dare le dimissioni. Nel corso di una conferenza stampa indetta oggi per presentare le conseguenze derivanti dal rapporto sugli abusi sessuali compiuti nell’arcidiocesi di Colonia, presentato lo scorso 18 marzo, Woelki ha ribadito che in un caso ha “agito in modo rispettoso e legalmente sicuro” sottolineando però che “non si tratta solo di fare la cosa giusta, si tratta di fare tutto ciò che è umanamente possibile, e non l’ho fatto”. Nel caso in questione (definito “Fall O”) Woelki non denunciò alle istituzioni vaticane un caso di abuso per lo stato di salute del sospettato: “Anche se sembrava senza speranza e il risultato era prevedibile, sarebbe stato meglio se l’avessi fatto”, ha considerato il cardinale che ha anche ammesso la negligenza riguardo a un altro caso. Woelki si è rammaricato di aver reintegrato un sacerdote con compiti limitati su istruzione ricevuta dalle competenti autorità vaticane, nonostante gli atti compiuti dal sacerdote fossero comprovati. È stato solo nel 2018 che il sacerdote è stato sospeso da Woelki dopo che sono state rese note nuove accuse. Motivando ai giornalisti il fatto che non si dimetterà, il cardinale ha ribadito: “Posso solo lavorare meglio dal mio ufficio”. Woelki è intenzionato ad accettare le conseguenze di questi fatti. Da qui la volontà di confrontarsi con le oltre 300 vittime degli abusi: “Venite se vorrete, io cercherò di ascoltarvi”, ha detto l’arcivescovo di Colonia.