“La posizione della Chiesa sui vaccini è molto chiara, è stata espressa nel dicembre scorso, ed è stata anche ribadita”. Lo afferma Francesco Zanotti, direttore dell’Ufficio per la comunicazioni sociali della diocesi di Cesena-Sarsina e del settimanale d’informazione Corriere cesenate, in un’intervista a Cesenatoday. Con riferimento all’omelia sui vaccini di un parroco della diocesi, domenica scorsa, Zanotti richiama due testi per fare chiarezza. Nel primo, diffuso dalla Congregazione per la dottrina della fede lo scorso 21 dicembre, al punto 2 si legge: “Quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili, è moralmente accettabile utilizzare vaccini anti Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione”.
Il secondo – della Commissione vaticana Covid-19 in collaborazione con la Pontificia Accademia per la vita, stilato il 29 dicembre 2020 – recita al punto 13: “Sulla responsabilità morale di sottoporsi alla vaccinazione occorre ribadire come questa tematica implichi anche un rapporto tra salute personale e salute pubblica, mostrandone la stretta interdipendenza. Alla luce di questo nesso, riteniamo importante che si consideri al riguardo la presa di una decisione responsabile, atteso che il rifiuto del vaccino può costituire anche un rischio per gli altri”.
“Il vescovo Douglas Regattieri – ribadisce Zanotti – condivide in pieno questa linea. La questione etica è stata affrontata e chiarita ampiamente dal Vaticano”. “L’appello è a vaccinarsi, a guardare con fiducia alla campagna vaccinale come ha sottolineato il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei – aggiunge -. Siamo di fronte ad un fatto sociale molto importante, la scienza ci dice che i vaccini sono l’arma più importante che possiamo giocarci contro questa pandemia”. Sull’imbarazzo creato dalle parole del parroco, il responsabile delle comunicazioni sociali taglia corto: “Sono opinioni personali, ma non sta a me giudicare. Ognuno è responsabile di quello che dice. Nella diocesi locale non c’è in questo momento una volontà di contrapposizione”.