“Gli anticorpi monoclonali sono una nuova importante arma farmacologica del Ssn nella lotta contro il virus”, sostiene Arturo Cavaliere, presidente nazionale Società italiana di farmacia ospedaliera e dei Servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo) che ha accolto con grande soddisfazione la diffusione dei protocolli e l’arrivo nelle farmacie ospedaliere italiane dei primi farmaci a base di anticorpi monoclonali (Mab). Oggi all’Istituto per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma prende il via la somministrazione endovenosa degli anticorpi monoclonali. “Uno strumento in più – osserva Cavaliere – che si affianca alle norme di prevenzione e ai vaccini per fronteggiare l’emergenza Covid-19 che dal febbraio 2020 sta mettendo il nostro Paese e tutto il mondo in una situazione di incertezza sociale e di pressione sanitaria senza precedenti”.
La somministrazione dei monoclonali anti-Sars-CoV-2 “verrà realizzata in strutture specifiche autorizzate dalle regioni come indicato dai singoli protocolli regionali – si legge in un comunicato della Sifo -: le strutture dovranno prendere in carico il paziente (sia quello identificato a domicilio che in pronto soccorso) e gestirne in sicurezza, continuità e corretto follow up i percorsi terapeutici”. “La gestione logistica dei prodotti è analoga a quella di altri Mab, con conservazione non particolarmente complessa – sottolinea ancora Cavaliere -. Siamo certi che il Ssn saprà rispondere a questa nuova importante tappa della lotta al Sars-Cov-2 con precisione, efficacia e puntualità”. Ai farmacisti ospedalieri il compito di essere “colonna portante insieme agli specialisti sia della gestione complessiva degli anticorpi monoclonali e del Registro Aifa, che del meccanismo di farmacovigilanza, raccordandosi con le reti regionali, fornendo tempestivamente tutti i dati e gli elementi necessari per assicurare una gestione corretta e sicura dei farmaci”.