“A causa dell’intensificarsi della siccità, le fonti d’acqua in Somalia si stanno prosciugando rapidamente e stanno lasciando il 70% delle famiglie in tutto il Paese senza accesso all’acqua potabile”. È questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children. Secondo l’ong, “migliaia di bambini ora sopravvivono grazie alla distribuzione di acqua con cisterne mobili e a pozzi non protetti”, mentre “molti di loro sono costretti a lasciare le proprie case in cerca di nuove fonti”.
L’allarme lanciato da Save the Children è che “senza un immediato intervento umanitario, è probabile che la crisi raggiunga il suo picco a giugno quando il numero di bambini e adulti che necessitano sostegno, toccherà i 5,9 milioni, cioè un terzo della popolazione del Paese”. L’aumento stimato è di 700.000 persone rispetto al 2020. Il direttore di Save the Children in Somalia, Mohamud Mohamed Hassan, ribadisce che “i bambini stanno sopportando il peso della crescente crisi climatica nel Paese e se non si interviene con urgenza, nei prossimi mesi, un numero allarmante di loro dovrà affrontare la fame, la chiusura delle scuole per mancanza d’acqua, sfollamenti e sfruttamento”. “Nelle comunità in cui lavoriamo, la situazione è drammatica. I pozzi si prosciugano, le famiglie razionano l’acqua, i raccolti e i pascoli muoiono e le persone si allontanano dalle loro comunità in cerca di acqua e cibo per il loro bestiame. In alcune località, il prezzo dell’acqua è salito alle stelle. Chi non può permettersi di pagare l’acqua è costretto a utilizzare fonti d’acqua non sicure, mettendo così i bambini a rischio di malattie mortali come il colera”.