In termini congiunturali, nel quarto trimestre 2020 la crescita dei dipendenti riprende in termini sia di occupati che di posizioni lavorative. Le attivazioni sono state 2 milioni 336mila (+10,9% in tre mesi) e le cessazioni 2 milioni 94mila. Lo certifica la “Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione” diffusa oggi da ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal.
L’aumento delle posizioni lavorative dipendenti del settore privato extra-agricolo è il risultato di una lieve riduzione nell’industria in senso stretto (-0,1%, -3mila posizioni), più che compensata dalla crescita nelle costruzioni (+1,3%, +12mila posizioni) e nei servizi (+0,4%, +31mila posizioni).
Dopo la brusca riduzione nel secondo trimestre 2020 e il successivo aumento, nel quarto trimestre – viene spiegato – prosegue la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti sulla base delle Comunicazioni obbligatorie (Co) (+243mila posizioni rispetto al terzo trimestre 2020), sia a tempo determinato (+175mila in tre mesi; era +136mila lo scorso trimestre) sia a tempo indeterminato (+67mila e +99mila, rispettivamente).
Secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro, in termini congiunturali la crescita dell’occupazione (+54mila, +0,2%) si associa alla diminuzione dei disoccupati e degli inattivi, mentre su base tendenziale il calo degli occupati (-414mila unità, -1,8%) e delle persone in cerca di occupazione si accompagna all’aumento degli inattivi.
Gli infortuni sul lavoro, accaduti e denunciati all’Inail, nel quarto trimestre del 2020 sono stati 176mila (162mila in occasione di lavoro e 14mila in itinere), quasi 36mila denunce in più (+25,8%) rispetto all’analogo trimestre del 2019; quelli con esito mortale sono stati 223 (179 in occasione di lavoro e 44 in itinere), 10 in più rispetto al quarto trimestre del 2019. “L’aumento delle denunce di infortunio sul lavoro – viene precisato – è influenzato dalla seconda ondata di contagi da Covid-19 manifestatasi proprio negli ultimi tre mesi dell’anno: al 31 dicembre 2020 sono state circa 75mila le denunce da contagio in ambito lavorativo relative al quarto trimestre”. Al netto di questi casi si rileverebbe un sensibile calo (intorno al 30%) degli infortuni “tradizionali”, sia in complesso che mortali. In calo, invece, le malattie professionali denunciate e protocollate (13.374, -2.842 casi).