Bloccato dai deputati delle minoranze presenti in Parlamento, tra loro anche quelli cristiani caldei, siri e assiri, un emendamento che puntava a includere esperti di matrice esclusivamente islamica come consultori della Corte suprema federale. Lo riferiscono i media iracheni, ripresi dall’agenzia Fides. Nei giorni immediatamente successivi alla visita di Papa Francesco in Iraq (5-8 marzo) era progressivamente cresciuta la controversia politica intorno a uno degli emendamenti alle leggi che regolano il funzionamento della Corte suprema federale, da sottoporre al voto parlamentare. Tale emendamento prevedeva l’inclusione nella Corte di quattro esperti di giurisprudenza islamica – due sciiti e due sunniti – incaricati di valutare i ricorsi relativi alla costituzionalità delle leggi che contraddicono la legge islamica. I parlamentari che occupano i seggi riservati alle minoranze avevano fin dall’inizio espresso la loro contrarietà all’impostazione che prevedeva l’inserimento di soli esperti islamici nell’organigramma della Corte suprema. Al momento del voto i deputati delle minoranze e quelli del Partito democratico del Kurdistan si sono astenuti, facendo mancare la maggioranza richiesta. L’emendamento è stato poi approvato con l’inclusione nella Corte suprema di esperti consulenti appartenenti a tutte le componenti, comprese quelle minoritarie. In un comunicato stampa, i deputati delle componenti di minoranza hanno chiesto che l’applicazione delle nuove disposizioni sulla composizione del Tribunale siano comunque sospese fino allo svolgimento delle prossime elezioni politiche, che dovrebbero tenersi in via anticipata il prossimo ottobre. Lo svolgimento di elezioni anticipate è sempre stata una delle richieste chiave alla base delle proteste che hanno scosso il Paese a partire dalla fine del 2019. Oltre a ratificare i risultati delle elezioni, il compito della Corte suprema federale è quello di interpretare la Costituzione e di giudicare le controversie costituzionali. Nell’attuale Parlamento, sono cinque i seggi riservati alle componenti cristiane. Un seggio è riservato agli yazidi, uno ai mandei-sabei e uno agli Shabak.