“Maria, la Donna per eccellenza, è icona anche per voi militari. Per la vostra capacità di prendervi cura, sempre pronti a venire incontro al popolo, ai cittadini, a coloro che abbiano bisogno; una cura che arriva non solo a fronteggiare ma a intravedere le necessità, anticipando le richieste e aggiungendo una dose straordinaria di umanità”. Lo ha ricordato l’ordinario militare per l’Italia, mons. Santo Marcianò, durante la messa nella chiesa principale dell’Ordinariato, Santa Caterina a Magnanapoli in Roma, a chiusura della peregrinatio della Vergine lauretana nelle basi militari. “In questo tempo di pandemia l’Aeronautica, come tutti i militari e le forze dell’Ordine, ha saputo vedere ciò che tanti non erano in grado di guardare, ha saputo rispondere all’emergenza del Paese con prontezza e finezza: dai soccorsi e trasporti in volo fino al ruolo essenziale per lo svolgersi del Piano vaccinale”. “È un’opera di giustizia, certamente; è certamente un dovere – ha rimarcato l’arcivescovo castrense – ma, ancor di più, è la capacità di prendersi cura, la consapevolezza che tutto nasce dall’amore, anche quando non ce ne accorgiamo. La presenza di Maria ha cambiato il modo di vivere il dolore di questo anno. Maria si è fatta pellegrina nelle caserme, nelle realtà militari, divenendo per voi sorgente di amore e di forza; si è fatta pellegrina nei luoghi del dramma, negli ospedali, nelle realtà di dolore. E Maria, come sempre, si è fatta e si fa pellegrina presso le donne, le persone innocenti condannate, violate, peccatrici; le ha raggiunge nelle proprie vite e nelle proprie case. Perché Maria è anche ‘casa’, che accoglie e fa rivivere. La Casa della Santa Famiglia di Nazareth, a Loreto, ce lo insegna”. In conclusione mons. Marcianò ha dedicato una riflessione anche a san Giuseppe, nell’anno a lui dedicato. “Egli custodisce Gesù e Maria, grazie al suo senso di giustizia pura, quella che non cerca il proprio interesse e il proprio possesso; senza questa giustizia di Giuseppe, Maria avrebbe potuto subire la sorte prevista per l’adultera. Egli custodisce la vita della Madre e del Figlio, perché anche la vita di chi custodisce e dona la vita va custodita. È questo il vostro compito! Portatelo avanti con giustizia, facendovi pellegrini accanto a tutti i volti di fratelli vittime di ingiustizie o afflitti da fragilità”.