Venerdì 26 marzo, alla vigilia della Giornata mondiale del teatro, Acri organizza l’evento “Rigenerazione. Nuove sperimentazioni teatrali dentro e fuori il carcere”. L’iniziativa rientra in “Per Aspera ad Astra”, progetto che da 3 anni coinvolge circa 250 detenuti in percorsi di formazione artistica e professionale nei mestieri del teatro.
All’evento, che si terrà in diretta streaming, dalle ore 10,30 alle ore 12,30, con la conduzione di Andrea Delogu, interverranno, tra gli altri, Francesco Profumo, presidente di Acri; Bernardo Petralia, capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria; il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Per l’occasione verrà proiettato il video di azione collettiva “Uscite dal mondo”.
“Per Aspera ad Astra – Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza” è un progetto, si legge in una nota, che, dal 2018, “sta realizzando in 12 carceri italiane innovativi e duraturi percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro, che riguardano non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci. Coinvolge circa 250 detenuti, che hanno partecipato a più di 300 ore di formazione ciascuno. Il progetto, promosso da Acri e sostenuto da 10 Fondazioni di origine bancaria, è nato dall’esperienza ultra trentennale della Compagnia della Fortezza di Volterra, guidata dal drammaturgo e regista Armando Punzo che, nel corso della sua lunga attività, ha costruito un patrimonio consolidato di buone pratiche e che ora si estende in altre carceri d’Italia”.
“Per Aspera ad Astra” ha dato vita, prosegue la nota, “a una rete nazionale di compagnie teatrali che operano nelle carceri e che condividono l’approccio e la metodologia di intervento. L’esperienza condivisa testimonia come sia possibile lavorare nelle carceri mettendo al centro l’arte e la cultura, lasciando che essa possa esprimersi a pieno e compiere una rigenerazione degli individui, che possa quindi favorire il riscatto personale e avviare percorsi per il pieno reinserimento del detenuto nel mondo esterno. Altro obiettivo di questo tipo di intervento è che esso possa contribuire alla riflessione sulla piena applicazione dell’art. 27 della Costituzione italiana, innescando un processo di ripensamento del carcere, delle sue funzioni e del rapporto tra il personale che vi opera e le persone detenute”. Con la pandemia le lezioni si sono trasferite in modalità telematica.