“È contaminata: può contenere batteri, parassiti e virus. È l’acqua che mai nessuno si azzarderebbe neanche a sorseggiare”. Con una insolita iniziativa mediatica, “Azione contro la fame” denuncia il fatto che nell’Africa Subsahariana “319 milioni di persone, ogni giorno, non hanno un’alternativa”.
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra il 22 marzo, Azione contro la fame (organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta contro le cause e gli effetti della fame e della malnutrizione infantile), riaccende i riflettori sulla carenza di acqua potabile. E lo fa introducendo un marchio fittizio, “Water of Africa”, l’acqua protagonista della campagna promossa dall’organizzazione, che prende il via simbolicamente il 22 marzo. “Water of Africa rappresenta l’acqua che milioni di persone, in Africa ma anche in altre aree del pianeta, raccolgono un po’ dovunque pur di dissetarsi. Il suo colore è giallo paglierino, talvolta marrone o rossastro. La bottiglia che la contiene dispone di un’etichetta che, anziché elencare le proprietà benefiche delle nostre acque minerali, annuncia quanto di più dannoso viene immesso nell’organismo con il suo consumo”. Il tutto realizzato mediante una candid camera: l’acqua contaminata in “vendita” in alcuni store e nei supermercati. Nei giorni scorsi, infatti, Water of Africa è stata messa “provocatoriamente in vendita” al pubblico. “In particolare, oltre aver esposto l’acqua nelle aree dedicate, è stato predisposto un distributore di acqua gratuita. Gli ignari clienti, certi di prelevare una normale bottiglia d’acqua da mezzo litro, si sono ritrovati davanti l’acqua che mai avrebbero bevuto”.
“La pandemia ha evidenziato l’importanza dell’acqua e dell’igiene come strumento di prevenzione dal Covid-19 – dichiara Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame –. Eppure, in alcuni scenari come l’Africa subsahariana, l’acqua non c’è oppure è sporca e contaminata. Abbiamo voluto rendere contemporanea questa piaga raccontandola, per una volta, in modo diverso. Con questa candid camera e attraverso il coinvolgimento di testimonial dello spettacolo e dello sport, vogliamo raccontare che l’acqua sporca e contaminata è ancora oggi una delle principali cause della malnutrizione infantile, che ogni anno uccide due milioni di bambini sotto i cinque anni”.
Qui video e foto dei testimonial della campagna. Qui la testimonianza di Nina Palmieri.