“L’imminente visita del Papa in Iraq è per noi un miracolo e un segno di guarigione”: a dichiararlo al Sir è padre Samir Sheer, direttore di Radio Mariam Erbil, che fa parte della World Family di Radio Maria (presente in 77 nazioni nei 5 continenti, con 85 reti, ndr.). Nella capitale del Kurdistan iracheno, il Pontefice celebrerà la messa domenica 7 marzo, nel pomeriggio, nello stadio “Franso Hariri”, davanti a 10mila persone, il massimo consentito per le restrizioni anti Covid-19. La messa, come anticipato al Sir dall’arcivescovo caldeo di Erbil, mons. Bashar Matti Warda, “sarà in rito latino e in diverse lingue, arabo, curdo, inglese e, particolare significativo, anche in aramaico”, la lingua di Gesù, ancora usata dai cristiani iracheni nei loro riti. “La liturgia sarà animata da 120 orchestrali, di questi una ventina sono musulmani. Un segno evidente di coesistenza e dialogo. I canti saranno in aramaico e arabo. Il Padre Nostro sarà recitato in aramaico. Duecento i volontari impegnati nello stadio per regolare l’afflusso dei fedeli, ognuno dei quali avrà un badge di riconoscimento e un posto stabilito”.
Sono giorni di prove nello stadio e sono impegnati anche i bambini di una corale che canteranno per il Papa quando arriverà in aeroporto a Erbil. Nel frattempo, spiega padre Samir, “la città si è riempita di poster e di striscioni di benvenuto al Papa. Stiamo vivendo giorni intensi di attesa. Lo si vede dal clima di festa che aleggia in città, dai volti delle persone, dai preparativi nello stadio dove si celebrerà la messa”.
“Sono tanti quelli che desiderano vedere e salutare il Papa” tuttavia, aggiunge il direttore di Radio Mariam, “ci sono anche persone che esprimono contrarietà al suo arrivo perché temono che venga a fare proseliti. Ma si ricrederanno tutte perché il Papa viene a parlare di pace, di giustizia, di convivenza e riconciliazione. Purtroppo a causa del Covid-19 e delle misure di sicurezza sarà difficile vedere il Pontefice ma sapere di averlo comunque tra noi ci dona gioia e speranza. Da parole di pace non possono che venire gesti e atteggiamenti di pace”.
Anche Radio Mariam sta dando il suo contributo al viaggio “trasmettendo notizie, interviste e commenti con sacerdoti, intellettuali e giornalisti per far comprendere l’importanza di questa visita storica, la prima di un Papa in Iraq. Purtroppo – dichiara il sacerdote – sarà impossibile fare collegamenti dai luoghi visitati dal Papa (Mosul e Qaraqosh, ndr.) perché a causa del Covid sono vietati gli spostamenti ma cercheremo di far risuonare lo stesso la voce di Papa Francesco”. Gli ascoltatori della radio potranno seguire anche la pagina Facebook dell’emittente, radiomariamiraq, per avere news aggiornate. “Registriamo molto interesse intorno questa visita e questo ci conforta – conclude padre Samir – il primo frutto di questa visita, ancora prima del suo inizio, è che tanti iracheni attendono le parole di pace e fratellanza del Papa. Segno evidente che il nostro popolo ha bisogno di pace e di fratellanza. Il tema del viaggio, ‘Siete tutti fratelli’ lo rende bene. Il Papa, inoltre, arriva in Iraq nonostante la pandemia e per noi questo è anche un segno di guarigione”.