Tra il 2015 e il 2019 le denunce di infortunio presentate all’Inail sono aumentate nel complesso dell’1,3% (dalle 636.674 del 2015 alle 644.970 del 2019). A fronte di un aumento dell’occupazione femminile pari al +1,1%, le denunce di infortunio delle lavoratrici sono passate dalle 227.068 del 2015 alle 231.128 del 2019, pari a un aumento percentuale dell’1,8%, maggiore rispetto a quello rilevato tra i lavoratori (+1,0%), per i quali l’Istat ha registrato un aumento dell’occupazione pari al +0,3%. Nello stesso quinquennio l’incidenza delle donne sul totale degli infortuni è stata pressoché costante e pari mediamente al 35,8%. È quanto emerge dal Dossier donne 2021 sugli infortuni pubblicato oggi dall’Inail.
Per quanto riguarda le denunce di infortunio con esito mortale tra le lavoratrici, queste sono diminuite, dai 117 casi del 2015 ai 97 del 2019 pari a -17,1%, in maniera più marcata rispetto alla riduzione dell’8,9% rilevata nello stesso arco di tempo tra i lavoratori.
Nel quinquennio 2015-2019, la caduta è la prima causa di infortunio per le donne (26,7% sul totale dei casi codificati) e la quarta per gli uomini (17,6%), seguita dai movimenti del corpo sotto sforzo fisico (23,4%), che è anche la seconda causa degli infortuni occorsi ai lavoratori (21,1%), esposti soprattutto alla perdita di controllo di mezzi, macchinari o utensili. Nel 2019 l’incidenza degli infortuni delle lavoratrici è particolarmente elevata nel settore dei servizi domestici e familiari (colf e badanti), con l’89,9% sul totale delle denunce del settore, seguito da sanità e assistenza sociale (74,2%) e dal confezionamento di articoli di abbigliamento (70,9%), mentre nei settori più rischiosi dell’industria scende fino al 2,8% rilevato nelle costruzioni. Nel 2019 e per i soli casi codificati, sia per gli uomini che per le donne, le conseguenze più rilevanti degli infortuni sono contusioni e lussazioni con pesi relativi maggiori, però, per le lavoratrici (rispettivamente il 35,8% contro il 28,2% dei lavoratori e il 30,8% contro il 24,7%).
Per le donne tutte le fasce di età hanno registrato nel 2019 un andamento infortunistico altalenante rispetto al 2018, con la riduzione più marcata per la fascia 40-44 anni (-4,0%) e aumenti più alti per le ultra 60enni (+3,9%). L’incremento più importante si registra nella classe 65-69 anni (+14,8%).
Le denunce di infortuni occorsi a lavoratrici straniere nel 2019 sono state 30.242, pari al 13,1% del totale delle donne infortunate. Nel 2019 sono state 14,5mila, pari all’86,3% del totale, le denunce di infortuni che hanno riguardato insegnanti e maestre delle scuole pubbliche e private. Un “eccezionale incremento”, pari al 58,8% rispetto all’anno precedente, si è registrato nel 2019 per le denunce legate alla polizza assicurativa contro gli infortuni domestici- La quasi totalità (742) ha riguardato, come atteso, le donne e non si è registrato nel 2019 alcun caso mortale.