Germania: a maggio il Kirchentag evangelici-cattolici. Mons. Bätzing, “no a inter-celebrazioni o nuove forme di Eucaristie”

Dal 13 al 16 maggio prossimi si terrà il 3° Kirchentag ecumenico, evento preparato dalla Chiesa evangelica tedesca (Ekd) e dal Comitato centrale dei laici cattolici (Zdk). La pandemia ha imposto un radicale cambiamento del programma, che si svolgerà in buona parte in formato digitale. “Andate a vedere”, il motto di un evento che nell’edizione di Berlino 2003 aveva radunato 200mila partecipanti e a Monaco di Baviera nel 2010 circa 160mila. Una discussione che a ogni edizione torna attuale è quella della possibilità di celebrare insieme la “Santa Cena” (protestante) e l’Eucaristia (cattolica). Nel programma compaiono la sera del sabato 15 maggio le celebrazioni confessionali. E il vescovo Georg Bätzing, che guida la diocesi del Limburgo ma è anche presidente della Conferenza episcopale (Dbk), ha scritto al riguardo una lettera ai suoi sacerdoti, pubblicata oggi sul sito della diocesi. Molti i riferimenti ai documenti magisteriali, profondo l’anelito ecumenico, ma chiara l’indicazione: le celebrazioni confessionali dovrebbero “svolgersi in modo ecumenicamente sensibile”, questo però “non significa che si possano celebrare inter-celebrazioni o nuove forme di celebrazioni eucaristiche”. Nella lettera si fa riferimento al documento preparato dal Gruppo di lavoro ecumenico cattolico-protestante (Öak), “Insieme alla mensa del Signore”, che indica la possibilità che “la partecipazione congiunta all’Eucaristia o alla Cena del Signore sia possibile, nonostante le differenze esistenti”, spiega Bätzing.
Ma il documento “è ora in fase di ricezione a diversi livelli”, dal momento che “le questioni dottrinali teologiche esistenti devono essere ulteriormente discusse ed esaminate nella lealtà alla propria tradizione”. Precisa ancora il vescovo che nella messa cattolica, a differenza di quella protestante, non è possibile nemmeno “un invito generale” rivolto ai non cattolici ad accostarsi alla comunione (né una generale esclusione). Tuttavia “il presupposto per un’accoglienza adeguata dei doni eucaristici per i cattolici e i non-cattolici è l’esame della propria coscienza. Come pastori, rispettiamo la decisione della coscienza quando si riceve la santa Comunione dopo un serio esame e in conformità con la fede cattolica”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori