Coronavirus Covid-19: Svimez e Rgm, domani un seminario sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività economiche

“La pandemia da Covid-19 offre nuove occasioni di business illegale alla criminalità organizzata che mette a frutto esperienze e reti relazionali consolidate nel tempo e sa avvalersi, con grande abilità, dei più avanzati e moderni strumenti anche tecnologici”. Così scrive Giovanni Russo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo aggiunto sul numero monografico della “Rivista giuridica del Mezzogiorno” n. 1/2021, che verrà presentata domani, mercoledì 3 marzo, durante un webinar promosso dalla Svimez (che sarà possibile seguire sulla pagina Facebook dell’Associazione). Con lui ne discuteranno Manin Carabba, direttore della Rgm, Adriano Giannola, presidente della Svimez, Giacomo di Gennaro, professore di Sociologia e Criminologia all’Università federiciana, p. Gian Matteo Roggio, direttore del Dipartimento per l’analisi e il monitoraggio dei fenomeni criminali presso la Pontificia Academia Mariana Internationalis, Gian Paolo Manzella e Antonio La Spina, consiglieri della Svimez. Coordina i lavori Luca Bianchi, direttore della Svimez. In questo quadro, si legge in una nota diffusa oggi dalla Svimez, “la strategia dei gruppi criminali mafiosi è idonea, contemporaneamente, a muoversi in una duplica direzione: da un lato, riciclare denaro e generare acquisizioni patrimoniali attraverso l’acquisizione nelle aste giudiziarie di beni, l’ingresso nella gestione dell’impresa e/o intestando fittiziamente l’attività a prestanomi; dall’altro, moltiplicare i patti corruttivi in una fase come l’attuale nella quale il flusso di denaro pubblico attivato nei prossimi mesi per implementare il Recovery Fund sarà enorme. La grande liquidità di cui dispongono le organizzazioni criminali le mette nelle condizioni di guardare anche ai settori strategici, dall’eolico, alla offerta di servizi, fornitura di dispositivi medici e farmaceutici, dal ciclo dei rifiuti, all’intermediazione immobiliare e finanziaria, oltre a quelli tradizionali, quali la ristorazione, il commercio, la logistica, l’edilizia, i servizi funebri, i trasporti, le scommesse”. Nei primi, ha sottolineato il Rapporto Svimez, “la malavita si serve di professionisti e figure competenti, che agiscono con fare imprenditoriale e assumono il volto legale dell’agire economico”. Nei secondi “agisce trasferendo titolarità e disponibilità dell’attività a persone incensurate ma prossime, investendo e rendendo l’attività capace di esistere sul mercato”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori