“L’occupazione delle strutture scolastiche in tutto il Myanmar da parte delle forze di sicurezza è una grave violazione dei diritti dei bambini. Aggraverà la condizione dell’istruzione e dell’educazione per quasi 12 milioni di minori e giovani nel Paese, che era già sotto un’enorme pressione a causa della pandemia di Covid-19 e la conseguente chiusura delle scuole”. La denuncia viene da Save the Children, Unesco e Unicef che chiedono alle forze di sicurezza “di liberare immediatamente i locali occupati e di garantire che le scuole e le strutture educative non siano utilizzate dai militari o dal personale di sicurezza”. Al momento le forze di sicurezza avrebbero occupato più di 60 scuole e campus universitari in 13 stati e regioni. In almeno un caso, secondo quanto riferito, le forze di sicurezza avrebbero picchiato due insegnanti mentre entravano nei locali e lasciato molti altri feriti. Anche altre istituzioni pubbliche, compresi gli ospedali, sono state occupate.
“Questi incidenti segnano un’ulteriore escalation della crisi attuale e rappresentano una grave violazione dei diritti dei bambini. Le scuole non devono essere utilizzate dalle forze di sicurezza in nessuna circostanza”. Save the Children, Unesco e Unicef ricordano alle forze di sicurezza “il loro obbligo di sostenere in Myanmar i diritti di tutti i bambini e giovani all’istruzione, come sancito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia, dalla Legge sui diritti dell’infanzia del Myanmar e dalla Legge sull’istruzione nazionale e invitano a esercitare la massima moderazione e a porre fine a tutte le forme di occupazione e interferenza con le strutture educative, il personale, gli studenti e le altre istituzioni pubbliche”.