Con una celebrazione in streaming da Berlino, l’arcivescovo della capitale tedesca, mons. Heiner Koch, inaugura oggi l’anno della Famiglia indetto da Papa Francesco. Sarà un punto di partenza per una nuova attenzione per la famiglia durante e dopo la pandemia. “Un anno fa, la pandemia e le decisioni politiche prese in questo contesto hanno cambiato radicalmente la vita delle famiglie”, ha scritto mons. Koch in un messaggio in qualità di presidente della Commissione per la famiglia della Conferenza episcopale tedesca (Dbk). Il presule evidenzia che “mentre alcune famiglie possono venire a patti con la situazione a causa delle loro circostanze individuali, molte altre sono al limite della loro capacità di far fronte allo stress o molto peggio. In generale, l’onere per le famiglie è molto alto, e questo vale anche per i genitori single che sono esposti a sfide particolarmente difficili”. Koch parla della “chiusura delle scuole o delle lezioni scolastiche limitate. La compatibilità tra famiglia e lavoro è difficile anche nella vita di tutti i giorni senza una pandemia. In tempi di chiusura e senza il supporto di asili nido, scuole e nonni, i genitori e le famiglie inevitabilmente si scontrano coi propri limiti o debbono superarli”. Koch rammenta anche i problemi legati all’isolamento: “La solitudine è particolarmente drastica per le persone anziane gravemente ammalate”. A margine di questo l’arcivescovo prefigura un lavoro di approfondimento nel quale “potrebbero essere evidenziati i problemi e le esigenze delle famiglie e dei genitori soli durante e dopo la crisi e si potrebbero discutere e sviluppare soluzioni con esperti di tutte le discipline pertinenti”.