Don Peppe Diana: mons. Spinillo (Aversa), “ieri accomunati dal dolore per i morti di Covid, oggi dalla sofferenza” per chi “viene colpito dalla spregiudicata violenza”

“La giornata di ieri ci ha accomunato nel dolore per la morte di tanti uomini e donne colpiti da un nemico invisibile e imprevedibile, difficile da sconfiggere perché, come abbiamo scoperto, capace di mutare le sue forme e rendere più forte la sua aggressività. La giornata di oggi ci invita a condividere la sofferenza per l’uccisione di don Peppe Diana, e con lui di tanti uomini e donne, anche di età molto giovane, colpiti dalla spregiudicata violenza di altri uomini e donne capaci di imporre ad un intero territorio quel clima di paura, di omertà, di tragica rassegnazione che sembrava poterne rendere invisibile l’azione criminosa”. Lo ha detto, oggi, il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, nella messa, celebrata nella chiesa di San Nicola di Bari, a Casal di Principe, per il XXVII anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana, per mano della camorra.
“La giornata di ieri ha chiamato la nazione intera a esprimere affetto e solidarietà a tutti coloro che, per l’infezione virale, sono morti soli, senza alcun conforto di vicinanza di affetti e di umana solidarietà – ha aggiunto il presule -. La giornata di oggi unisce noi qui presenti e, attraverso noi, chiama tutto il nostro popolo a testimoniare quanto profondamente siamo legati gli uni agli altri, quanto ci appartengono tutti coloro che, caduti in un agguato improvviso o preda di un branco famelico, si sono stati uccisi trovandosi come violentemente isolati dal resto della comunità umana”. Il vescovo ha invitato a immaginare “quanto deve essere stato terribile, per tanti, il sentirsi spingere nelle sabbie mobili di una crudeltà assurda per soffocare senza poter incrociare uno sguardo che fosse almeno umanamente pietoso. Ma la giornata di ieri, chiamandoci ad esprimere la solidarietà e gli affetti che caratterizzano la nostra umanità, ha aperto il cuore alla speranza che l’impegno di tutti e di ciascuno possa aprire nuove vie di vita al cammino della società umana”. Allo stesso modo, “ancora una volta, la giornata di oggi ci raccoglie ad affermare e soprattutto a celebrare con il Signore della vita la nostra vocazione a vivere fraternamente rispettosi ed attenti gli uni alla verità ed al bene degli altri, ad essere veramente responsabili, davanti a Dio e davanti all’umanità, della vita della comunità in cui siamo innestati”.

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