È “importante che l’Unione europea promuova politiche centrate sulle persone e basate sui valori che sono al fondamento dell’Ue, per proteggere i poveri e i più vulnerabili, soprattutto alla luce del peggioramento delle condizioni socio-economiche derivante dalla pandemia”. È quanto hanno detto i vescovi degli episcopati dell’Ue al vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, in un dialogo che si è svolto in apertura della Assemblea plenaria della Comece. Per la seconda volta dall’inizio dell’attuale pandemia, i vescovi delegati delle Conferenze episcopali dell’Ue si sono incontrati on line, dal 17 al 18 marzo. Con il commissario Schinas, i vescovi hanno discusso dello stato attuale del processo di ripresa nell’Ue e nei suoi Stati membri”, si legge in un comunicato diffuso oggi. Ed hanno sottolineato “la necessità di lavorare insieme per affrontare questo periodo storico segnato dall’attuale epidemia di Covid-19 e dalla crisi climatica”. Il vicepresidente Schinas – che è anche il commissario responsabile per l’articolo 17 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) – ha riconosciuto “l’impegno della Chiesa cattolica a promuovere il progetto europeo” e ha espresso la volontà di impostare il dialogo Ue-Chiese sulle concrete politiche europee. La partecipazione del commissario Ue è stata anche occasione di scambio di opinioni sul Patto Ue su migrazione e asilo, proposto a settembre 2020 dalla Commissione europea. “Pur riconoscendo gli sforzi per definire un quadro nuovo e completo volto a creare un meccanismo di gestione più equa della migrazione, i vescovi dell’Ue – si legge nel comunicato – hanno esortato tutti gli attori del negoziato a promuovere un contesto accogliente e un approccio equo e giusto a coloro che ne hanno bisogno”. “Dobbiamo lavorare per garantire il pieno rispetto del diritto individuale di chiedere asilo per chiunque raggiunga il territorio dell’Ue, senza respingimenti ai nostri confini”, ha affermato l’Assemblea della Comece. I vescovi hanno parlato anche di cambiamento climatico e del suo impatto ecologico nei Paesi terzi. Al centro del dibattito di questi giorni anche “le tendenze attuali sulla libertà di religione in tutta l’Ue”. I vescovi hanno espresso “preoccupazioni per l’aumento dell’analfabetismo religioso, che spesso può portare a percezioni negative della religione”. Riguardo invece alle recenti restrizioni alla libertà di religione – riguardanti, ad esempio, misure anti Covid-19, macellazione rituale di animali, simboli religiosi sul posto di lavoro – i vescovi hanno sottolineato “l’importanza di un approccio dialogico con le autorità pubbliche, evitando l’autocensura e promuovendo iniziative interreligiose per promuovere questo diritto fondamentale”. L’Assemblea autunnale 2021 della Comece si terrà dal 27 al 29 ottobre.
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