“Attenzione alla retorica di ‘ripresa’ che continuiamo a sentire. Riprendendo ciò che già era ingiusto e insostenibile, uscirà un mondo basato sulle ingiustizie già esistenti. E come sempre, saranno i poveri e i più vulnerabili a subirne le conseguenze”. Padre Augusto Zampini, segretario aggiunto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e membro della direzione della Commissione vaticana Covid-19, in un’intervista al Sir mette in guardia sul dopo pandemia: “Noi preferiamo invece il termine ‘rigenerare’: generare qualcosa di nuovo, qualcosa che porti vita e giustizia per tutti. E non è un’utopia, ma un sogno possibile. La nostra speranza è che attraverso il nostro lavoro e una ricca collaborazione con tanti altri enti ed organizzazioni, il grido della terra e dei poveri possa essere ascoltato come base per una rigenerazione”. Quanto al coinvolgimento dei Governi, padre Zampini ricorda che “la Commissione vuole aiutare i Governi a disegnare politiche per uscire dalla crisi che tengano conto dell’armonia tra i sistemi sociali e gli ecosistemi, armonia che siamo stati noi a destabilizzare. Però non è facile, perché per vivere in armonia con il Creato bisogna cambiare: una conversione ecologica, della radice, del cuore. La mancanza di rispetto per la terra, la biodiversità e la creazione finisce sempre in problemi sociali, soprattutto per i più poveri. I nuovi modi di lavorare la terra, modi più sostenibili, non possono ricadere sulle loro spalle. Come fare una transizione giusta è un tema chiave del quale discutere a livello internazionale”.