“Oltre 100mila persone sono rimaste vittime del Covid: tra queste, 340 medici. Noi oggi vogliamo, ancora una volta, ricordarli tutti, uno per uno, ad iniziare da Roberto Stella, primo dei medici a perdere la vita, l’11 marzo dello scorso anno”. Così il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, in occasione della prima Giornata in memoria delle vittime di Covid, in un video sul canale Youtube.
“Oggi – prosegue – accanto al ricordo, dobbiamo necessariamente anche sollecitare tutta la popolazione a riflettere su quanto sia importante usare il vaccino, perché l’utilizzo del vaccino riduce drasticamente la mortalità. E la riduce anche tra i medici: le vaccinazioni iniziate agli inizi di gennaio hanno oggi determinato una riduzione netta della mortalità di oltre il 70% e la curva continua a scendere, nonostante siamo in una fase di ripresa epidemica importante. Questo significa che il vaccino produce i suoi effetti benefici e ci consentirà finalmente di uscire dalla pandemia”. “I medici chiedono però di poter vaccinare in tranquillità, in serenità – conclude Anelli – . Abbiamo chiesto al Parlamento e al Governo una norma che consenta ai medici di non essere incolpati per gli effetti collaterali, o per le difficoltà nella gestione del Covid, o per la somministrazione dei vaccini. La sensibilità mostrata dal ministro Cartabia e dal ministro Speranza ci inducono a pensare che questa sensibilità sia di tutto il Governo e speriamo presto di avere una norma che tuteli anche la classe medica”.
Oggi il premier Mario Draghi, nell’inaugurare a Bergamo il “Bosco della memoria” ha ricordato, tra le vittime, i fratelli Maddalena e Carlo Passera, rispettivamente anestesista e medico di famiglia, morti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. “Siamo riconoscenti al presidente del Consiglio per aver reso omaggio alla loro memoria e all’impegno di tutti i professionisti della salute, da lui giustamente annoverati tra gli ‘operatori del bene” – aggiunge ora il presidente Fnomceo -. In memoria delle vittime, oggi in tutte le sedi istituzionali le bandiere sono a mezz’asta. Le nostre lo sono a partire da quell’11 marzo di un anno fa, a memoria imperitura dello straordinario tributo pagato dalla professione medica per operare il bene, garantendo il diritto alla salute”.