Nell’anno che ricorda e celebra i 700 anni della morte di Dante Alighieri anche la diocesi di Padova propone una serie di iniziative e appuntamenti che prendono il via in occasione del Dantedì (giovedì 25 marzo) e proseguono fino a ottobre 2021.
Un progetto che vede coinvolti diversi soggetti e uffici diocesani e non: da Villa Immacolata all’Ufficio di pastorale della cultura e dell’università, dall’Ufficio annuncio e catechesi alla Pastorale dei giovani, alla Pastorale della comunicazione e ancora la Biblioteca antica del Seminario vescovile di Padova, l’Istituto Barbarigo, la Facoltà teologica del Triveneto e l’Istituto superiore di scienze religiose di Padova; dall’Ucai (Unione cattolica artisti italiani di Padova) al Comitato padovano della Società Dante Alighieri.
Tutte insieme queste realtà desiderano offrire un approfondimento culturale sulla Divina Commedia di Dante Alighieri, sottolineando in particolare l’approccio sapienziale e spirituale, senza dimenticare la dimensione letteraria dell’opera e l’intreccio tematico e stilistico.
Il programma inizierà giovedì 25 marzo e in quell’occasione vedrà protagonisti l’inizio e la fine del poema dantesco con oltre 130 giovani interpretare il primo canto dell’Inferno e il vescovo Claudio Cipolla, lettore d’eccezione dell’ultimo canto del Paradiso, il XXXIII con la meravigliosa preghiera alla vergine di san Bernardo “Vergine Madre, figlia del tuo figlio”.
La conferenza stampa di presentazione è in programma sulla piattaforma Zoom venerdì 19 marzo alle ore 11.30 e vede gli interventi di don Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio diocesano della cultura e dell’università, don Federico Giacomin, direttore di Villa Immacolata, Giorgio Pusceddu, Ufficio diocesano di pastorale dei giovani, don Roberto Ravazzolo, docente della Facoltà teologica del Triveneto e dell’Issr, Giovanna Bergantino, direttrice della Biblioteca antica del Seminario.