Contribuire alla salvaguardia e al miglioramento della salute globale nel lungo termine, migliorando la comprensione e consentendo di intraprendere azioni verso la sostenibilità e la resilienza del sistema sanitario su base mondiale: questo l’obiettivo della “Partnership for Health System Resilience and Sustainability (Phssr)”, progetto in cui è stata coinvolta l’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica, coordinato dalla London School of Economics, con il coinvolgimento di AstraZeneca e del World Economic Forum.
L’iniziativa, che vede protagonista l’Italia insieme ad altri sette paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd), ha prodotto anzitutto uno studio pilota, volto a comprendere i fattori che assicurano resilienza e sostenibilità ai sistemi sanitari con particolare riferimento alla pandemia da Sars-Cov2. Grazie all’utilizzo di un framework per misurare la resilienza e la sostenibilità dei sistemi sanitari con riferimento a 5 domini (governance, finanziamento, personale, farmaci e tecnologie ed erogazione dei servizi sanitari), il gruppo di ricercatori, coordinato da Americo Cicchetti, ha prodotto 24 raccomandazioni e i primi risultati che, riferisce un comunicato, “sono stati presentanti martedì 16 marzo nel webinar dal titolo ‘Partnership for Health System Sustainability and Resilience'”.
Il Recovery Plan, spiega Cicchetti, “ci offre la grande opportunità di puntellare il nostro sistema sanitario al fine di garantire la sua sostenibilità e renderlo sempre più resiliente”. A questo fine “occorre lavorare sul coordinamento tra il livello centrale e le regioni, rafforzare la continuità di cura tra i diversi setting assistenziali, rivedere le modalità di finanziamento del Servizio sanitario nazionale, adattare i modelli di competenza del personale, sia sotto il profilo tecnico che manageriale, digitalizzare la sanità, e promuovere una regia centrale per l’Health Technology Assessment ed riorganizzare le cure primarie “.