Povertà: Caritas Prato, +27% di richieste di aiuto, 2.900 persone sostenute. Anche psicofarmaci e connessioni internet

Da aprile 2020 a gennaio 2021 al centro d’ascolto della Caritas diocesana di Prato c’è stato un incremento del 27% di persone che hanno chiesto un aiuto per sé e per la propria famiglia. I “nuovi poveri”, ossia le persone che hanno chiesto un sostegno per la prima volta, sono raddoppiate rispetto all’anno precedente. Tra le richieste anche l’acquisto di psicofarmaci e di una connessione internet per la didattica a distanza dei figli. È quanto emerge dal Rapporto diocesano sulle povertà in tempo di Covid della Caritas di Prato, presentato oggi dal vescovo di Prato Giovanni Nerbini insieme ai co-direttori della Caritas Idalia Venco e Mario Lanza e al curatore dell’indagine Massimiliano Lotti. “Questi dati fanno emergere situazioni nuove e drammatiche, la crisi economica ha aperto la strada a crisi collaterali, in particolare quella educativa e sociale. Penso anche al problema della solitudine – ha commentato mons. Nerbini -. Occorre impegnarci seriamente, prima di tutto ‘politicamente’ per la crescita della giustizia sociale”. Dall’inizio del lockdown il 9 marzo 2020 il ritmo di telefonate alla Caritas di Prato è stato di 70-80 al giorno. Dal 10 aprile 2020 al 10 gennaio 2021 sono 1.175 le persone che hanno telefonato per chiedere aiuto. Di questi, 237 non avevano mai avuto prima di quel momento necessità di rivolgersi alla Caritas. Nello stesso periodo dell’anno precedente, nel 2019, gli accessi – in presenza – furono 927, di cui 127 i nuovi. L’aumento nel 2020 è stato dunque del 26,8% mentre l’incremento dei nuovi addirittura del 92,7%. Gli italiani rappresentano il 46,6% delle persone che hanno chiesto aiuto, il 53,6% sono straniere. Dal 2012 la percentuale dei nostri connazionali è via via cresciuta, passando dal 30%  fino alla quasi parità con le persone provenienti da altri Paesi.  Praticamente assenti i cinesi. Le donne sono ancora quelle che solitamente si presentano alla Caritas (il 68,6%), ma gli uomini sono incrementati del 44%. Per quanto riguarda l’età gli italiani sono solitamente over 50 e gli stranieri under 50. Delle 2.900 persone bisognose d’aiuto 1.020 sono minori. E di questi il 50% vivono in famiglie senza reddito o con reddito molto precario. La diocesi di Prato, tramite il fondo Il Buon samaritano, ha distribuito oltre 164mila euro in meno di un anno a 125 famiglie.

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