Cinque progetti per le comunità cristiane perseguitate in Africa: a sostenerli in questa Quaresima 2021 è la fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs). Le comunità cristiane sono quelle del Mozambico, Burkina Faso, Niger, Mauritania e Nigeria, tutte accomunate da situazioni drammatiche innescate da estremisti islamici. “Negli ultimi mesi nel nord est del Mozambico – si legge in una nota di Acs – sono oltre 500.000 gli sfollati che hanno cercato rifugio nel territorio della diocesi di Pemba. Le ferite da curare sono tante, dalla perdita delle persone care alla mancanza della propria abitazione dalla quale si è stati scacciati. Acs sta raccogliendo fondi da inviare ai sacerdoti e alle suore della diocesi di Pemba affinché possano aiutare gli sfollati interni anzitutto con cibo e medicine”. In Burkina Faso e Niger e in particolare nell’ampia regione del Sahel, “le vittime cristiane della violenza degli estremisti islamici sono ormai migliaia e i sacerdoti sono chiamati non soltanto al servizio pastorale ma anche a quello umanitario. Il continuo confronto con questa realtà richiede che i ministri di Dio siano adeguatamente formati e sostenuti”. Acs sta raccogliendo fondi per finanziare gli incontri periodici organizzati dalla “Fraternità sacerdotale dei preti africani”. Mons. Laurent B. Dabiré, vescovo di Dori e presidente della Conferenza episcopale del Burkina Faso e del Niger, racconta ad Acs che “i fedeli continuano a vivere la loro fede, costi quello che costi. Nessuno di noi dal 2015 ha avuto notizia di diserzioni, abbandoni e apostasie. Anche quando i terroristi hanno minacciato il popolo, tentando di convertirlo, non hanno avuto successo. La gente è semplicemente fuggita, portando con sé la propria fede”. Sempre in Burkina Faso Acs sta sostenendo 36 religiose appartenenti a varie Congregazioni nella diocesi di Fada N’Gourma che si occupano costantemente delle migliaia di cristiani obiettivo degli estremisti islamici. Anche in Mauritania le religiose operano in una realtà quasi completamente islamica sostenendo le famiglie, in particolare i più fragili, anche nelle situazioni più drammatiche. A Bauchi, nel nord della Nigeria, i cattolici sono appena il 3%. “Sono loro – spiegano da Acs – le prime vittime dei terroristi di Boko Haram i quali, per piegare la resistenza delle piccole comunità cristiane, attaccano anche i luoghi di culto. I fedeli però non vogliono rinunciare a ricostruire le chiese distrutte e questo desiderio anima anche i parrocchiani della chiesa di San Pietro, rasa al suolo in un attacco del 2018”. Acs sta raccogliendo fondi per restituirla quanto prima ai fedeli locali.