“Realizzare, nel complesso di quello che è stato per secoli noto come ‘Patriarchio lateranense’, attività museali e culturali nelle diverse forme e contenuti, dando l’assetto che sarà necessario, facendo sicuro assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa Cattolica”. Lo chiede il Papa, in una lettera inviata al card. Angelo De Donatis, vicario per la diocesi di Roma, in cui raccomanda di utilizzare per nuove funzioni culturali e artistiche gli edifici annessi alla basilica papale di San Giovanni in Laterano. “La Chiesa nel corso dei secoli ha sempre operato per promuovere quanto frutto del genio e della maestria degli artisti, spesso testimonianza di esperienze di fede e quali strumenti per dare onore a Dio”, ricorda Francesco all’inizio della lettera: “Questo non solo per amore dell’arte, ma anche per salvaguardare il patrimonio culturale di fronte a sfide e a pericoli che l’avrebbero privato della sua funzione e del suo pregio”. “Tale speciale responsabilità, accompagnata dall’attenta sollecitudine nel considerare luoghi, edifici e opere espressioni dello spirito umano e parte integrante della cultura dell’umanità, ha consentito ai miei predecessori di tramandarli alle diverse generazioni e di adoperarsi per conservarli e renderli disponibili a visitatori e studiosi”, prosegue il Papa: “Un compito che anche oggi impegna il vescovo di Roma nel rendere fruibile la bellezza e il rilievo dei beni e del patrimonio artistico affidato alla sua tutela”. Di qui la decisione di oggi relativa alla sua cattedra episcopale, “ben conscio della natura che a quel complesso attribuiscono il percorso e gli accadimenti della storia, unitamente alle previsioni del Trattato lateranense”, precisa Francesco.