Siria: Borrell (Ue), 10 anni di conflitto e sofferenze per il popolo siriano. Condanna del regime, conferenza internazionale a fine marzo

“Il 15 marzo 2021 segna dieci anni dall’inizio delle proteste pacifiche in tutta la Siria. La loro violenta repressione da parte del regime ha scatenato un decennio di conflitti”. Lo dichiara Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per la politica estera, nel triste anniversario odierno. “La brutale repressione del regime nei confronti del popolo siriano e la sua incapacità di affrontare le cause profonde della rivolta si sono tradotte in un conflitto armato intensificato e internazionalizzato. Negli ultimi dieci anni, innumerevoli abusi e violazioni dei diritti umani e gravi violazioni del diritto internazionale umanitario da parte di tutte le parti, in particolare da parte del regime siriano, hanno causato enormi sofferenze umane”. “La crisi dei rifugiati siriani è la più grande crisi di sfollamento al mondo, con 5,6 milioni di rifugiati registrati e altri 6,2 milioni di sfollati all’interno della Siria”, senza che oggi esistano le condizioni “per un loro ritorno sicuro, volontario, dignitoso e sostenibile in linea con il diritto internazionale”. Inoltre, il conflitto “ha comportato gravi ripercussioni in tutta la regione e oltre e ha alimentato organizzazioni terroristiche”. L’Ue “ricorda che tutti gli attori in Siria devono concentrarsi sulla lotta contro Daesh. Prevenire la rinascita dell’organizzazione terroristica rimane una priorità”.
Borrell aggiunge: “Il conflitto in Siria è tutt’altro che finito. L’Unione europea chiede la fine della repressione, il rilascio dei detenuti e che il regime siriano e i suoi alleati si impegnino in modo significativo nella piena attuazione della risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Senza progressi credibili alla fine di maggio saranno rinnovate “le sanzioni mirate dell’Ue contro i principali membri ed entità del regime”. L’Unione europea “non ha cambiato la sua politica come delineato nelle precedenti conclusioni del Consiglio e resta impegnata a favore dell’unità, della sovranità e dell’integrità territoriale dello Stato siriano”. L’Ue, dice Borrell, è pronta a sostenere “elezioni libere ed eque in Siria”. Le elezioni “organizzate dal regime siriano come le elezioni parlamentari dello scorso anno o le elezioni presidenziali entro la fine dell’anno non possono soddisfare questi criteri e quindi non possono contribuire alla soluzione del conflitto né portare ad alcuna misura di normalizzazione internazionale con il regime siriano”. Il 29 e 30 marzo l’Unione europea co-presiederà con l’Onu una quinta conferenza a Bruxelles su “Sostenere il futuro della Siria e della regione”, con la partecipazione di governi e organizzazioni internazionali, nonché della società civile siriana. Come negli anni precedenti, la conferenza “genererà anche sostegno finanziario internazionale per aiutare a soddisfare le crescenti esigenze umanitarie all’interno della Siria, per i rifugiati siriani e per le comunità e i Paesi che ospitano rifugiati nella regione”. “Il popolo siriano continua ad avere il pieno sostegno politico e umanitario dell’Unione europea, nella ricerca di un futuro pacifico e sostenibile”.

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