Regno Unito: il premier Johnson attacca lo Scottish National Party. “Non è il momento di dividerci”

Un duro attacco contro lo Scottish National Party, il partito che si batte per l’indipendenza della Scozia, e la sua pretesa di chiedere un secondo referendum per staccare la regione dal resto del Regno Unito, è stato lanciato ieri dal primo ministro Boris Johnson. Il premier parlava, in videoconferenza, ai membri del congresso dello Scottish Conservative party, la sezione del suo partito che si trova in Scozia. “Trovo incredibile che, proprio quando stiamo per essere riuniti, lo Snp pensi che sia il momento di dividerci di nuovo”, ha detto il premier. “Tocca, quindi, a noi conservatori unire il Paese”. A due mesi dalle elezioni per il parlamento scozzese, che si terranno il prossimo 6 maggio, il partito per l’indipendenza della Scozia può contare sulla metà dei voti degli elettori mentre i conservatori sono fermi al 23%. Per la prima volta in un anno, in una serie di sei sondaggi, il sostegno per una Gran Bretagna unita ha conquistato la maggior parte degli scozzesi. Un successo dovuto all’efficace campagna di vaccinazione avviata dal premier britannico. Fino ad oggi, nel Regno Unito, oltre 23 milioni di persone, quasi un milione delle quali in Scozia, hanno ricevuto la prima iniezione. A contribuire al calo di popolarità dello Scottish National Party è stata anche la faida tra l’attuale leader Nicola Sturgeon e l’ex leader Alex Salmond ancora impegnati in tribunale l’uno contro l’altro.

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