“Non è più sopportabile che si continuino a fabbricare e trafficare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone, salvare vite”. E’ il monito del Papa, nel libro-intervista “Dio e il mondo che verrà”, in uscita domani per i tipi di Lev (Libreria Editrice Vaticana) e Piemme. “Non si può più far finta che non si sia insinuato un circolo drammaticamente vizioso tra violenze armate, povertà e sfruttamento dissennato e indifferente dell’ambiente”, la denuncia di Francesco: “È un ciclo che impedisce la riconciliazione, alimenta le violazioni dei diritti umani e ostacola lo sviluppo sostenibile. Contro questa zizzania planetaria che sta soffocando sul nascere il futuro dell’umanità serve un’azione politica frutto di concordia internazionale. Fraternamente uniti, gli esseri umani sono in grado di affrontare le minacce comuni, senza più controproducenti recriminazioni reciproche, strumentalizzazioni di problemi, nazionalismi miopi, propagande di chiusure, isolazionismi e altre forme di egoismo politico”. Un pensiero speciale alle donne, che sopratttutto in questo tempo di pandemia “hanno urgente bisogno di essere aiutate nella gestione dei figli e non essere discriminate sul piano retributivo e professionale, o con la perdita del lavoro in quanto donne. Anzi. Sempre di più la loro presenza è preziosa al centro dei processi di rinnovamento sociale, politico, occupazionale, istituzionale. Se saremo bravi a metterle in queste condizioni positive, potranno dare un apporto determinante alla ricostruzione dell’economia e delle società che verranno, perché la donna fa il mondo bello e rende i contesti più inclusivi. E poi, stiamo provando tutti a rialzarci, dunque non possiamo tralasciare che la rinascita dell’umanità è cominciata dalla donna”.