Garantire “un finanziamento adeguato e continuativo per il funzionamento delle reti di cure palliative” e “una dotazione di personale adeguata”. Lo chiede oggi, nell’unicesimo anniversario dell’entrata in vigore della legge 38/2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore, la Fondazione nazionale Gigi Ghirotti. Molto è stato fatto, ricorda la Fondazione in un comunicato; tuttavia permangono “ombre nell’erogazione dell’assistenza sul territorio nazionale; ombre ulteriormente allungate a causa della pandemia”. Inoltre, “l’assenza di un medico palliativista nelle terapie intensive ospedaliere ha comportato che persone fragili, colpite dal coronavirus morissero in totale assenza di assistenza palliativa” e il propagarsi della pandemia “ha comportato un forte rallentamento, e in alcuni realtà il blocco totale, nell’erogazione delle prestazioni di terapia del dolore. Pazienti abbandonati nella solitudine della loro sofferenza”.
La Legge 38 sancisce che il Ssn fornisca risposte certe alle richieste assistenziali dei cittadini; di qui, nel giorno che celebra l’approvazione della legge, la Fondazione Ghirotti chiede alle istituzioni che “venga garantito un finanziamento adeguato e continuativo per il funzionamento delle reti di cure palliative e di terapia del dolore e che la dotazione di personale sia adeguata a fornire risposte adeguate”.
Nel ricordare l’accordo sancito nel 2001 tra l’allora ministro della Sanità Umberto Veronesi, le Regioni e le Province autonome sul documento di linee-guida “Ospedale senza dolore”, la Fondazione rammenta: “La Legge 38 ribadisce l’impegno iniziale garantendo assistenza a pazienti di tutte le età e in tutte le Regioni italiane. Ora, per dare continuità all’immenso lavoro svolto in passato, è necessario sostenere concretamente i principi enunciati in questi due storici atti, fornendo certezze ai pazienti e alle loro famiglie”.