I riti della Settimana Santa si svolgeranno in Venezuela con una presenza del 50% di fedeli e mantenendo le misure di biosicurezza, oltre alla trasmissione attraverso i social network. È questo l’esito di un incontro che si è svolto stamattina nella sede della Conferenza episcopale venezuelana, tra il segretario generale della Conferenza episcopale venezuelana (Cev), mons. José Trinidad Fernández, e la ministra dell’Interno, Giustizia e Pace, Carmen Meléndez.
Durante l’incontro, si legge in una nota dell’ufficio stampa Cev, mons. Fernández ha espresso la preoccupazione della Chiesa in Venezuela per la cura del popolo di Dio di fronte alla pandemia che sta attraversando il Paese, nonché per le scelte pastorali che ogni vescovo è chiamato ad assumere, secondo le situazioni in cui si trova la giurisdizione ecclesiastica. Per questo è stata sottolineata l’importanza di insistere su misure di biosicurezza nelle parrocchie e negli spazi pastorali e si richiede la massima collaborazione possibile delle autorità per realizzare una sinergia che consenta la celebrazione ottimale delle festività.
La ministra Carmen Meléndez ha insistito sull’importanza di mantenere la collaborazione reciproca per contrastare la situazione pandemica. “Esprimiamo il nostro sostegno al 100% di ciò che è necessario, in modo da poter agire in modo responsabile in occasione della Pasqua”, ha affermato. Allo stesso modo, ha detto che ci potranno essere ulteriori restrizioni in alcuni Stati del Paese, secondo le informazioni fornite dall’Esecutivo nazionale, affinché non si diffonda la variante molto più aggressiva del coronavirus, che è necessario contenere.
Le due delegazioni hanno concordato di gestire in collaborazione anche l’imminente beatificazione di José Gregorio Hernández.